II mare bagna Napoli, ma non per tutti. E’ questo il paradosso vissuto dai cittadini napoletani. che abitano in una ciltà con un mare di cui non possono pienamente godere, o almeno non del tutto liberamente, tra prezzi spesso proibitivi degli stabilimenti balneari, impennata di privatizzazioni dei tratti di cosía folla in spiaggia. spesso sulla spiaggia libera, perché quelle privale sono una spesa inutile per un giovane. Le spiagge libere m città sono poche e sempre mollo affaliate, ormai accedervi sembra in fatto d’elite per il vanto è difficile”, queste le parole di Lorenzo, giovane napoletano, passare tina giornata alfa Gaiola, quasi fumea spiaggia libera che si trova in città, ora a causa della pandemia bisogna anche prenotare. Quindi il Covid influisce in questa lo”, ha concluso. Per garantire distanza di sicurezza e misure anti-contagio sono stati tanti i privati che hanno allargato i propri stabilimenti, ingurgitando parti di litorale, contestualmente ad un aumento dei prezzi di lettini, ombrellone e discesa a mare. “Di solito vado in spiaggia nei pomeriggio inoltrato. quando á sono meno persone, perché di mattina è troppo affollato”, ha spiegato Giovanna, guida turistica e storica dell’arte. “Limitare ¡’accesso alle spiagge per i! Covid è assurdo, perché già a Napoli gli accessi alle spiagge libere sono ridotti Serve liberalizzare la costa. Le spiagge Ubere sono poi malafede dalie persone, che non le considerano un bene comune, mentre il Culmine non offre servìzi di manutenzione e pulizia adeguati. Per non parlare di come raggiungere questi posti coi mezzi pubblici, largamente in sufficienti”. Insomma, se non si hanno mezzi di spostamento privati, disponibilità a spendere parecchi soldi per una ‘giornata di mare”, le possibililà di sfruttare il mare locale si riducono drasticamente. Per un nucleo familiare composto da più mèmbri. stando ai listini prezzi delle strutture balneari nel cuore della città, forse ñ più conveniente un weckend fuori porta piuttosto che un giorno su un lido. Non solo per le famiglie, ma anche per gli studenti risulta problematico viversi il mare a due passi da casa.