Tutti in fila per il vaccino sotto il sole di Capodimonte, tra dubbi ma soprattutto con la voglia
di sentirsi liberi, immunizzati, con la speranza di una vita
nuova senza il covid19. E’ questo lo spirito nella coda alla
Fagianeria, uno degli hub dell’Asl Napoli 1 che da oggi, come
tutti i centri vaccinali, ribalta la distribuzione dei vaccini:
Astrazeneca a chi ha oltre 60 anni, Pfizer ai piu’ giovani. E qui
nel bosco di Capodimonte c’e’ tutto il campionario perche’ a
vaccinarsi sono i caregiver, le persone che hanno dei parenti
molto fragili in casa e che devono essere immunizzati per
potersene prendere cura. “Io vivo con mia madre anziana – spiega
Piero – devo stare bene. Vivo da recluso in casa da un anno, non
lavoro ma stamattina mi e’ venuta un po’ d’ansia, abbiamo sentito
tante cose in questi giorni sui vaccini. Alla prima fila lunga
volevo andare via, poi mi sono convinto a rimanere, sui vaccini
non c’e’ mai sicurezza al 100%, anche su quello influenzale che
io faccio ogni anno”. L’uomo procede nella fila e alla fine si
vaccinera’ come anche Suor Maria Chiara, dal Madagascar, che
lavora come assistente per le suore anziane: “Quando mi hanno
detto del vaccino – afferma – ho avuto un po’ di paura per tutto
quello che avevo visto in tv, poi pero’ sono venuta. Nel quarto
d’ora dopo l’iniezione mi sentivo come un pugno tra le spalle ma
poi e’ finito e ora posso ornare al lavoro dalle sorelle gia’
vaccinate”. I box vaccinali lavorano a ritmo continuo, si
fermano solo a meta’ mattinata per un problema alla piattaforma
informatica e per attendere l’arrivo di nuove dosi, ma poi lo
scorrimento riprende, si aspetta circa un’ora in media per il
vaccino. In coda anche tanti ragazzi che si occupano di parenti,
ma loro sono sereni, avranno Pfizer, i piu’ preoccupati sono gli
anziani: “Siamo stati molto disorientati – spiega Massimo, over
60 anni – su Astrazeneca hanno detto una cosa e poi dopo cinque
giorni un’altra cosa, e’ stato un po’ devastante. Si arriva qui
con i dubbi, la titubanza, siamo esseri umani realistico che una
persona sia scettica ma alla fine capisci che bisogna fare il
vaccino, mettendo sulla bilancia i rischi e quello che hai non
c’e’ dubbio. Ho fatto Astrazeneca e invito tutti a mettere nel
dimenticatoio lo scetticismo e capire che bisogna combattere la
pandemia in questo modo”. Anche le donne arrivano con voglia di
liberta’ al vaccino: “Mi sento serena – spiega Pina – pensavo mi
facessero Pfizer e invece da oggi cambiato tutto, nonostante io
sia stata malata di tumore, il dottore ha deciso che facessi
Astrazeneca, mi sono fidata e ho fatto il vaccino. Mi auguro che
questo ci porti all’obiettivo che stiamo cercando, di goderci la
famiglia. Ultimamente ero stata presa dal panico, non entravo
neanche in salumeria negli ultimi due mesi e quindi vorrei
superare questa fase”.