Mammografie ridotte del 30% a livello nazionale, con punte del 40% in Sardegna e Calabria, e un calo
del 22% dei ricoveri per ictus ischemico con punte del 54% in
Valle d’Aosta e di quasi il 50% in Molise. A monitorare la
capacita’ di tenuta dei sistemi sanitari regionali durante lo
tsunami della pandemia e’ un’indagine dell’Agenzia nazionale per
i servizi sanitari regionali (Agenas) e la Scuola Superiore
Sant’Anna di Pisa che ha messo a confronto i dati del 2020 con
quelli del 2019. Si tratta, come spiega Massimiliano Valerii,
direttore Generale del Censis, “di una domanda di prestazioni
sanitarie che si e’ inabissata, andando a formare un sommerso
destinato a investire come un’onda di ritorno il Servizio
sanitario”.
A esser diminuiti nettamente, confrontando il volume delle
prestazioni effettuate dal Servizio Sanitario a marzo-giugno
2020 con quelle di marzo-giugno 2019, sono anche gli interventi
chirurgici per tumore al seno, con un -22% a livello nazionale,
che in alcune regioni pero’ vedono un forte calo: -62% in Molise,
-52% nella Provincia Autonoma di Trento e -48% in Calabria. Per
quanto riguarda invece i ricoveri per infarto acuto del
miocardio, i dati mostrano un calo del 22,5% a livello nazionale
nell’anno dello scoppio della pandemia, con il Molise che vede
pero’ un -43,5% seguito dalle Marche (- 41%) e dalla Puglia
(-35%). E, ancora, tra marzo e giugno 2020 in Italia c’e’ stata
una riduzione del -49,9% di ricoveri programmati rispetto agli
stessi mesi del 2019 e una diminuzione dei ricoveri urgenti del
-24%. Nonostante la flessione, “davanti a uno tsunami
imprevedibile quale il Covid-19, i dati del primo semestre dello
scorso anno dimostrano che anche realta’ duramente colpite hanno
tendenzialmente garantito l’erogazione di servizi essenziali,
riducendo pero’ drasticamente quelli procrastinabili”, commenta
Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
I dati lasciano meglio sperare per l’anno in corso. “In questa
terza ondata pandemica i sistemi sanitari si sono comportati
meglio rispetto alle precedenti: basti pensare che nel 2021
quasi nessuna regione ha tagliato gli interventi di elezione”,
spiega il presidente Agenas, Enrico Coscioni. “Siamo ancora in
una fase di piena emergenza epidemiologica – sottolinea il
direttore generale Agenas, Domenico Mantoan – ma occorre
strutturarsi per programmare e organizzare il sistema verso la
completa ripartenza di tutti i servizi, per soddisfare i bisogni
di salute dei cittadini”. Nel momento in cui si devono
recuperare le prestazioni lasciate indietro, l’Italia e’ chiamata
pero’ anche a pensare al futuro.
Individuare proposte operative per ricostruire la sanita’
post-pandemia, dal potenziamento del territorio alla sanita’
digitale, e’ l’obiettivo del progetto “I Cantieri per la sanita’
del futuro”, promosso dal Censis in collaborazione con Janssen
Italia. Dopo un lungo periodo di tagli, infatti, nell’ultimo
anno si e’ assistito a un aumento consistente dei finanziamenti
per la sanita’ (+5,6 miliardi), a cui si aggiungeranno le risorse
del Next Generation. L’emergenza, ha dichiarato Massimo
Scaccabarozzi, presidente e amministratore delegato di Janssen
Italia, “ha messo a dura prova il nostro Sistema Sanitario, ma
ci ha anche permesso di riscoprire quanto gli investimenti in
salute siano un prerequisito imprescindibile per il
funzionamento di tutto il sistema Paese. Grazie alle nuove
risorse che arriveranno, abbiamo una storica opportunita’ per
costruire la Sanita’ del futuro”.