Sfruttando la potenza di calcolo dello smartphone ormai è possibile sostituire, nei casi in cui non sono disponibili, diversi strumenti medici. Lo dimostrano due studi appena presentati, in cui in un caso il telefono, munito di un sensore esterno, è stato capace di diagnosticare l’infezione da Hiv e l’attacco cardiaco.
Nella prima ricerca, pubblicata su Nature Communications dal Brigham and Women’s Hospital di Boston, è stato realizzato un chip da collegare allo smartphone che, a partire da una sola goccia di sangue, trova il virus Hiv con una specificità e una sensibilità paragonabili a quelle di uno strumento da ospedale in un tempo di un’ora, a un costo inferiore ai 5 dollari a test.
“Gli operatori sanitari nei paesi in via di sviluppo – spiegano gli ideatori – potrebbero usare facilmente questo dispositivo quando sono in viaggio per i test e il monitoraggio dell’andamento delle terapie”.
Il secondo dispositivo, presentato al meeting della American Heart Association, consiste invece in una piccola piattaforma su cui appoggiare due dita per ogni mano collegata a una app per lo smartphone. Testata su oltre 200 persone, la app ideata dall’Intermountain Medical Center Heart Institute di Salt Lake City si è rivelata in grado di distiguere tra gli attacchi cardiaci cosiddetti ‘Stemi’, in cui c’è la totale occlusione di un’arteria e che quindi richiedono un intervento tempestivo, da quelli ‘non Stemi’.