Non c’e’ solo il responso dell’Auditel. Piu’ che mai dopo il lockdown, che ci ha reso tutti
piu’ digitali, multidevice, meno appassionati alle liturgie del
palinsesto e pronti a scegliere nella ricca torta dell’on
demand. E cosi’ puo’ accadere che cambi anche la fruizione
dell’evento televisivo per eccellenza, il Festival di Sanremo
che – in un’edizione complicata dalle restrizioni anti Covid –
perde ascolti rispetto a un anno fa, complice anche la
concorrenza del calcio di serie A, ma mette a segno risultati
record sul fronte digital e social. E insieme vede il suo
pubblico diventare piu’ giovane e piu’ colto.
La seconda serata del festival ha raccolto 10 milioni 113
mila telespettatori pari al 41.2% di share nella prima parte, 3
milioni 966 mila con il 45.7% nella seconda; in media, 7 milioni
586 mila spettatori con il 42.1%, undici punti in meno rispetto
al 53,3% di un anno fa, che pero’ fu un risultato record e – caso
piu’ unico che raro – riusci’ a migliorare anche lo share della
prima serata (52.1%). Un risultato sul quale pesano la ‘modalita’
emergenza’ – nelle parole di Amadeus – con cui e’ stato
organizzato il festival, innanzi tutto l’assenza di pubblico, e
la concomitanza con le partite di serie A, che tra Sky e Dazn
hanno rastrellato 1,3 milioni di spettatori e il 4,5% di share.
Considerando la fascia di prima serata, la platea delle reti
generaliste – nell’analisi dello Studio Frasi – nei primi tre
giorni di marzo ha raggiunto i 18,6 milioni di spettatori, 2,4
milioni in piu’ rispetto a febbraio e 3 milioni in piu’ rispetto a
ottobre (inizio stagione). Rai1 e’ l’unica a crescere tra le
emittenti generaliste (+4 milioni su febbraio, +4,3 milioni su
ottobre), anche se il travaso non garantisce la tenuta del
festival: “Se su Sanremo sono andati 3 milioni di persone che
non lo avevano visto l’anno scorso – ragiona Francesco Siliato,
responsabile dell’Osservatorio dello Studio Frasi, analizzando i
movimenti del target dinamico – c’e’ stato chi si e’ spostato dal
festival: tra l’1.30 e mezzanotte, rispetto alla seconda serata
di un anno fa, 838 mila persone hanno preferito Daydreamer su
Canale 5, 708 mila Chi l’ha visto, poco piu’ di 1 milione le tv
locali, 439 mila sul film di Rai2. Il pubblico, in sostanza, si
e’ sparpagliato”. E probabilmente “ha pesato anche la perdita di
solennita’ del festival, per privilegiare un messaggio di
leggerezza”.
Sanremo si consola pero’ con un pubblico piu’ giovane (aumenta
di oltre due punti il target 15-24 anni) e colto (quasi 5 punti
in piu’ sulla classe con istruzione superiore, +2.20 punti sui
laureati; e oltre 2 punti in piu’ sulle classi alta e
medio-alta). “In sostanza – spiega Siliato – e’ accaduto il
contrario di quello che succede normalmente in tv: la prima rete
Rai ha uno zoccolo duro piu’ anziano, meno abbiente e meno
istruito. Un risultato che puo’ essere frutto di una scelta
precisa: svecchiare il target anche a costo di pagare un prezzo
in termini di ascolti complessivi”.
Non a caso stanno cambiando le modalita’ di fruizione del
festival. Su RaiPlay la fruizione live e’ cresciuta del 22%
rispetto all’anno scorso, mentre l’on demand e’ aumentato di
quasi il 50%. L’edizione 2021e’ la piu’ social di sempre, con 5,4
milioni di interazioni, cioe’ il 120% in piu’ rispetto alla
seconda serata 2020. In particolare le interazioni Instagram
sono aumentate del 300%. Considerando le elaborazioni dello
Studio Frasi su dati Talkwalker, su Instagram, Facebook, Twitter
e YouTube a produrre piu’ interazioni sui social ieri e’ stata
Rai1 (3 milioni 776 mila). Tra i singoli account resta pero’ in
testa il Milan (711 mila interazioni), seguito da Sanremo (519
mila) e da Laura Pausini (289 mila).