L’industria del ballo, l’unica che non ha ancora riaperto nell’Italia ormai tutta bianca, torna ad
alzare la voce in vista del Consiglio dei ministri in programma
nelle prossime ore, affidandosi alle capacita’ di mediazione del
premier Mario Draghi e chiedendo una data certa nella quale
poter riprendere l’attivita’ : “il governo ponga fine a questa
ingiustizia”.
All’ordine del giorno del Cdm la questione principale e’ il
decreto sul blocco dei licenziamenti selettivo, lo stop al
cashback e i rinvii delle tasse, ma diverse fonti di governo
sottolineano che la questione delle discoteche verra’ comunque
affrontata. Anche perche’ gli elementi per decidere ci sono
tutti. Le indicazioni del Comitato tecnico scientifico sono
arrivate gia’ venerdi’ scorso, con gli esperti che hanno dato il
via libera alla riapertura sottolineando comunque la necessita’
che i clienti siano “resi consapevoli che tali attivita’ sono tra
quelle a maggior rischio di assembramento e trasmissione del
Covid” e, dunque, “e’ necessario adottare comportamenti
responsabili”, anche alla luce della diffusione della variante
Delta e del fatto che a frequentare le discoteche sono i piu’
giovani, che sono anche la categoria che al momento conta meno
vaccinati. Proprio per questi motivi il Cts ha fissato una serie
di paletti: potranno aprire solo le discoteche che hanno uno
spazio all’aperto, l’ingresso sara’ consentito solo a chi e’ in
possesso di una delle tre certificazioni del green pass –
certificato di vaccinazione, di avvenuta guarigione o tampone
negativo effettuato nelle 48 ore precedenti – la capienza
massima sara’ ridotta al 50%, compreso il personale dipendente,
chiunque ha una temperatura superiore a 37,5 non potra’ entrare,
dovranno essere conservati i dati dei clienti per garantire il
tracciamento. E il ministro della Salute Roberto Speranza ha gia’
fatto sapere nei giorni scorsi che il governo si atterra’ a
queste indicazioni: “abbiamo deciso in queste settimane di farci
guidare sempre dalla scienza, dai nostri tecnici e dai nostri
scienziati che ogni giorno si confrontano”.
La discussione sara’ dunque incentrata su due punti: la data
per la riapertura e la richiesta dei gestori di poter riaprire
anche i locali al chiuso, anche se su questo c’e’ gia’ il no
dell’ala piu’ rigorista del governo. Sul primo punto, la Lega e
il centrodestra spingeranno affinche’ le riaperture scattino dal
3 luglio, vale a dire dal prossimo fine settimana, che e’ anche
la posizione espressa dal sottosegretario alla Salute Andrea
Costa. L’altra data sul tavolo e’ il fine settimana successivo,
il 10 luglio. I gestori delle discoteche, sottolinea il ministro
del Turismo Massimo Garavaglia, “sono gli unici operatori ancora
in attesa di poter riaprire gli impianti. una circostanza che,
mi auguro, venga superata il prima possibile e in sicurezza”.
Concetti ripetuti dal Silb-Fipe, il sindacato dei locali da
ballo, che parla apertamente di “ingiustizia”. Gli italiani,
dice il presidente Maurizio Pasca, “ormai ballano dappertutto
tranne nei locali nati per ballare, un’ipocrisia bella e buona
alla quale il governo ha il dovere di porre fine
immediatamente”. Una data certa e’ dunque un imperativo, e’ la
posizione di Pasca, anche per garantire la sicurezza e il
rispetto dei protocolli sanitari, cosa che non avviene nelle
piazze e nelle spiagge, dove “tutto e’ abusivismo, senza regole
ne’ controlli”. “Sappiamo che nel governo ci sono diverse
sensibilita’ – conclude – siamo fiduciosi della capacita’ di
mediazione politica di Draghi ed e’ ora che le resistenze
ingiustificate vengano superate, non c’e’ piu’ tempo da perdere”.