Diminuisce lo spaccio di droga in strada ma aumenta la domanda attraverso il
web. Meno pasticche da sballo per fare nottata in discoteca o ai
rave party, piu’ oppiacei e narcotici da utilizzare tra le mura
di casa. L’epidemia da Covid-19 sta cambiando anche il consumo
di sostanza stupefacenti. A lanciare l’allarme, sulla base dei
dati provenienti dalle forze dell’ordine, e’ l’Istituto Superiore
di Sanita’ (Iss).
Durante “la gravissima emergenza sanitaria che il nostro
Paese sta vivendo da febbraio 2020” e le regole sul
distanziamento sociale “hanno determinato un sensibile calo
dello spaccio degli stupefacenti su strada”, si legge su un
approfondimento pubblicato sul portale dell’Iss. Questo, pero’
“apre all’ipotesi che i consumatori si stiano rivolgendo al
mercato illecito nel dark web”. “Lo scenario, suffragato dai
dati provenienti dalle forze dell’ordine, fa supporre che
l’allarme per l’epidemia da Covid-19 abbia facilitato la
crescita della domanda di droga attraverso il web o gli
applicativi informatici”, si legge nella scheda. Inoltre, questo
aumento dell’uso del dark web, ovvero “web sommerso,
generalmente con contenuti illegali”, sottolinea l’Iss,
servirebbe ora anche “per procurarsi droghe classiche come la
cocaina, l’hashish o l’eroina”. Finora, invece, era stato
utilizzato in particolare per il commercio illegale di oppioidi
sintetici, come i fentanili, sostanze “che hanno una potenza da
100 a 1000 volte piu’ alta di quella della morfina e dell’eroina”
ma prezzo molto piu’ basso e “provocano un’overdose difficilmente
reversibile”.
Cambia inoltre, secondo l’Iss, il tipo di droga che viene
maggiormente cercata. “E’ probabile – si legge – che, in un
periodo di confinamento domiciliare, non vadano piu’ alla ricerca
di sostanze psicoattive per favorire la socializzazione in
ambienti come discoteche, pub e locali di divertimento”, come
anfetamine o Ecstasy (Mdma). Mentre aumenterebbe quello di
“prodotti da consumare in solitudine”: dai tranquillanti gia’
disponibili in casa, a narcotici come gli oppiacei (l’eroina), i
nuovi oppioidi sintetici e le nuove benzodiazepine che hanno
effetti ipnotico-sedativi.
La preoccupazione degli operatori che lavorano nel campo
delle dipendenze e’ rivolta, in periodo di emergenza coronavirus,
non solo ai danni delle sostanze stupefacenti in se’ ma anche ai
danni che alcune provocano sull’apparato respiratorio, come
messo in luce dal National Institute on Drug Abuse (Nida),
centro di riferimento statunitense per le ricerche sull’uso di
droghe. Per questo l’Iss mantiene attivo il Numero Verde
gratuito 800 186070, dedicato a chi ha problemi di droga.