Il formaggio e’ prodotto in Irpinia, nella Valle d’Ansanto, da sole sei aziende nelle localita’
Carmasciano e i comuni di Sant’Angelo de’ Lombardi, Rocca San
Felice, Guardia de’ Lombardi, Frigento e Villamaina. “L’unicita’
del formaggio- spiega una nota- sta nelle caratteristiche del
suo territorio e delle sorgenti sulfuree di quest’area in
Irpinia”.
Il pecorino di Carmasciano- sottolinea Angelo Lo Conte,
fiduciario della Condotta Slow Food Irpinia Colline dell’Ufita e
Taurasi- e’ particolare per due ragioni, la prima sono le
caratteristiche esalazioni di zolfo che, entrando nel circolo
della crescita delle erbe spontanee e quindi dei foraggi di cui
si nutrono le pecore, si riscontrano anche nel latte e i cui
sentori si ritrovano pertanto anche nel formaggio. La seconda
ragione riguarda invece gli animali: le pecore sono di due razze
differenti, chiamate laticauda e bagnolese, entrambe tipiche
dell’Irpinia. La prima razza di pecora, precisa ancora, deve il
nome alla sua caratteristica coda larga ed e’ Presidio Slow Food
e la seconda e’ inclusa nell’Arca del Gusto di Slow Food,
progetto con cui si segnalano le specie vegetali e le razze
animali che rischiano l’estinzione. Attualmente il formaggio e’
prodotto per consumo familiare anche da una trentina di famiglie
che lo preparano come accadeva a inizio ‘900, con greggi da
venti o trenta pecore, trasformando il latte e vendendolo fuori
dai canali convenzionali.