Spostamenti liberi all’interno delle Regioni e via libera alle attività produttive purché rispettino le linee guida anti-contagio. Per i trasferimenti da una Regione all’altra, invece, si dovrà aspettare il 3 giugno. La lunga giornata di trattative serve al presidente del Consiglio Giuseppe Conte per delineare i contorni del decreto sulle riaperture, che nella serata di ieri accoglie le richieste delle Regioni (“collaborazione portentosa tra le istituzioni”, l’ha definita il premier) sulle attività produttive e arriva in Consiglio dei ministri per l’approvazione. Lo schema previsto dall’esecutivo consentirà ai governatori di avere larga autonomia: se la curva del contagio sarà sotto controllo, le Regioni potranno decidere ulteriori aperture, se invece i dati saranno preoccupanti allora il go verno potrà intervenire per disporre nuove chiusure indeterminate aree. Sempre dai territori ,su richiesta di Conte, è arrivato anche un documento condiviso per armonizzare le regole per le attività che riaprono, dopo che i presidenti di Regione si erano lamentati di indicazioni troppo stringenti da parte dell’Inail (l’unico ente a fornire suggerimenti in merito in queste settimane). SPOSTAMENTI. All’interno della Regione saranno consentiti tutti gli spostamenti, che dunque non richiederanno più Per autocertifìcazione. Di conseguenza, cadono i vincoli sull’assoluta necessità o la visita al congiunto: si potranno incontrare gli amici, purché non si creino assembramenti. Resta invece obbligatoria la quarantena per chi è positivo al virus. SECONDE CASE. Ok allo spostamento nelle seconde case se si trovano all’interno della stessa Regione in cui ci si trova attualmente. Finora soltanto alcuni governatori avevano consentito questo tipo di trasferimento. TRA REGIONI. Fino al 2 giugno saranno ancora vietati gli spostamenti in un’altra Regione. Restano le eccezioni in vigore: esigenze lavorative, situazioni di necessità o urgenza. Rimane anche la possibilità di ritorno, anche se fuori Regione, verso il proprio domicilio, abitazione o residenza. In tutti gli altri casi bisognerà aspettare fino al 3 giugno. Libera la circolazione tra San Marino ed Emilia-Romagna e Marche, così come tra il Lazio e il Vaticano. DALL’ESTERO. Dal 3 giugno si potrà entrare in Italia dai Paesi dell’Unione europea, dell’Area Shenghen compresi Svizzera e Monaco, senza più obbligo di quarantena per 14 giorni. Ancora chiuso almeno fino al 15 giugno il traffico con i Paesi extra-europei. AREE PUBBLICHE. Saranno i sindaci a poter disporre “la chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico” in cui sia “impossibile” garantire il rispetto della distanza di sicurezza anti contagio. I Comuni potranno perciò valutare la chiusura di parchi, spiagge e giardini. COSA RIAPRE. Al via “le attività economiche e produttive” a condizione che “rispettino i contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio”. Da lunedì riaprono quindi il commercio al dettaglio, parrucchieri, estetisti, bar e ristoranti. Ma ogni Regione può far da sé, imponendo tempi diversi per alcune categorie. In Campania, per esempio, Vincenzo De Luca ha rimandato a giovedì 21 la ripartenza dei ristoranti e delle spiagge. COME RIAPRIRE. È stato il punto più controverso della giornata, perché le Regioni chiedevano di alleggerire le indicazioni dell’Inail, le quali per altro erano soltanto raccomandazioni. Ad ogni modo, alla fine passa il documento condiviso dai governatori. SPIAGGE. La distanza tra le persone dovrà essere di almeno un metro, con ogni ombrellone che dovrà avere una superficie di 10 metri quadri. Tra lettini e sedie di ombrelloni adiacenti deve essere comunque garantito 1 metro e mezzo di distanza. RISTORANTI. I clienti dovranno essere lontani almeno un metro, a meno di non prevedere barriere in plexiglass. Mascherine obbligatorie quando non si è seduti al tavolo e buffet vietati, con consumazione al banco consentita solo a un metro di distanza dagli altri clienti.
I ristoratori, come i gestori delle spiagge, dovranno conservare l’elenco delle prenotazioni per 14 giorni. PARRUCCHIERI E ESTETISTI. L’accesso ai locali è consen tito solo su prenotazione e frale singole postazioni di lavoro deve essere mantenuto un metro di distanza. Obbligo di indossare mascherine e guanti. LE ALTRE ATTIVITÀ. Il commercio al dettaglio riapre con ingressi contingentati, guanti monouso per i clienti dei negozi d’abbigliamento e mascherine obbligatorie. In palestra vietato utilizzare gli attrezzi che non possono essere disinfettati e la distanza tra chi fa attività fisica deve essere di due metri. Ancora chiusi idromassaggi e saune. Le regole per il 18 maggio Dopo una lunga trattativa con le Regioni, il Cdm si è riunito ieri sera per varare il nuovo decreto: restrizioni meno dure per mare e bar I punti Via libera agli spostamenti dentro la Regione, vietati fino al 3 giugno quelli da una Regione all’altra 2 Per le attività, accolte le richieste delle Regioni che chiedevano norme meno severe rispetto alle linee guida dell’Inail 3 Se i contagi saranno sotto control lo, le Regioni potranno allentare le restrizioni. Ma se la curva dovesse tornare a salire, il governo potrà tornare indietro