Continuano a fioccare i buoni risultati del turismo italiano, ma stavolta si tratta di buone
performance non sui terribili risultati del 2020 e del 2021, ma
su quelli del 2019. A dirlo un’indagine di Federalberghi, Nexi e
Zucchetti che fotografa le presenze e le spese dei turisti negli
hotel e le destinazioni preferite e che e’ stata presentata in
occasione della giunta degli albergatori in corso a Procida,
capitale italiana della Cultura 2022. Per maggio si registra un
solido +33,4% sul 2019, risultato del +13,5% delle presenze
italiane e del +45,8% di quelle straniere.
Una decisa crescita rispetto a quanto registrato in aprile,
quando le presenze dei turisti negli alberghi italiani sono
aumentate del 10,5% rispetto al 2019, ma con gli stranieri che
hanno fatto segnare una diminuzione del 26,3%. Da sottolineare
pero’ che nel periodo gennaio-maggio 2022 non sono ancora
ritornate ai livelli pre pandemia (sono in calo del 3,1% per gli
italiani e del 6,8% per gli stranieri rispetto al 2019), ma la
strada non sembra piu’ cosi’ “impraticabile” come era negli ultimi
due anni.
“C’e’ una ripresa inaspettata del turismo sui numeri, eravamo
certi che dopo due anni di prigionia ci sarebbe stata una
ripresa, ma non con questi numeri” dice fiero il presidente di
Federalberghi Bernabo’ Bocca, augurandosi che non si tratti di un
fuoco di paglia. “Questo – spiega – e’ dovuto a una grossa
affluenza del turismo americano: gli statunitensi hanno
ricominciato a viaggiare, amano l’Italia e sono tornati in
Italia. Ma la cosa che ci rende piu’ fieri – sottolinea – e’ il
pubblico italiano. L’anno scorso noi abbiamo salvato la stagione
grazie al turismo italiano ovvero gli italiani sono rimasti in
Italia perche’ non potevano viaggiare. Siamo orgogliosi di dire
che quest’anno che i connazionali possono viaggiare, stanno
rimanendo in Italia comunque e continuano a fare le vacanze
entro i confini nazionali”.
Il turismo balneare dell’estate 2022 coinvolgera’ praticamente
tutta l’Italia: tra le destinazioni piu’ gettonate spiccano le
spiagge venete (index number = 100), la riviera romagnola (98),
la Costa degli Etruschi (78), la Costa Smeralda (65), il Salento
(56), ma anche l’Isola d’Elba (28), la Costiera Amalfitana (28),
la costa settentrionale della Sicilia (25) e la Maremma Toscana
Sud (24). Per numero di ricerche effettuate, infine, quest’anno
sono i cittadini degli States quelli piu’ interessati a fare
vacanze italiane.
Molto forte anche il tema della cronica mancanza di
lavoratori. “E’ un controsenso che noi abbiamo un Paese che ha
il 10% di tasso di disoccupazione e non si trova personale da
nessuna parte, ne abbiamo discusso anche oggi in giunta. C’e’
qualcosa che non funziona, non e’ solamente il reddito di
cittadinanza, ma bisogna trovare una soluzione al piu’ presto”
dice Bocca. Secondo il presidente degli albergatori nel settore
non c’e’ un problema di stipendi bassi, ma di costo azienda: “Per
dare 1.000 euro netti a un lavoratore – spiega stizzito – il
costo per l’azienda e’ di 30 mila. Non e’ possibile. Bisogna
intervenire pesantemente sul cuneo fiscale, cioe’ bisogna mettere
piu’ soldi in tasca ai lavoratori senza aumentare i costi del
lavoro per l’azienda, e almeno detassare gli straordinari,
detassare alcune parti dello stipendio per chi ha voglia di
lavorare”.
Buone notizie anche da Bankitalia secondo cui e’ in risalita
la spesa dei turisti stranieri in Italia: nel primo trimestre
dell’anno supera il 2020, periodo in cui esplose la crisi Covid
ma resta ancora indietro rispetto ai livelli del 2019. Secondo
quanto si ricava dalle tabelle della Banca d’Italia ammonta a
5,1 miliardi contro 1,2 dello stesso periodo del 2021 e 4,3 del
primo trimestre 2020.