L’effetto «vedo non vedo» del velo deve sposarsi con un look che valorizzi il volto. La sfilata parigina Haute Couture di Dior per l’autunno inverno 2019-2020 ha fornito una soluzione elegante, che punta tutto sullo sguardo, senza però esagerare
Chi l’ha detto che la sposa non può esser misteriosa. Senza arrivare a scegliere il nero per il giorno del sì, la passerella parigina per la collezione Haute Couture di Maria Grazia Chiuri Autunno Inverno 2019-2020 può essere uno spunto per riabilitare gli smokey eyes nel trucco occhi «bridally correct» quando la sposa indossa il velo.
L’idea di arrivare all’altare con il viso coperto e da rivelare solo al momento dell’incontro con lo sposo ha ancora il suo fascino, ma richiede un make-up che sia all’altezza dell’effetto vedo non vedo.
Il segreto è puntare su un look che intensifichi il magnetismo degli occhi: «Ho enfatizzato lo sguardo creando smokey eyes soffici ma allo stesso tempo intensi. Un look che rappresenta la purezza moderna, lavorato con sottile semplicità, dove l’incarnato dall’effetto traslucido gioca un ruolo importante», così Peter Philips, creative e image director per Dior Make-up ha raccontato il mood del trucco che ha realizzato per le modelle e che sembra pensato proprio per le spose con il velo.
L’effetto sguardo ammaliante, ma non carico, è merito dell’assenza totale di mascara. Un dettaglio tecnico che dà respiro e senso di leggerezza al trucco nonostante l’ombreggiatura fumosa della palpebra.
Il viso illuminato con un blur e un highlighter, Flash Luminizer Dior Backstage, garantiscono l’assenza di effetto lucido, un risultato che per mantenere la lunga durata può affidarsi all’intervento salvifico di Dior Forever & Ever Control Loose Powder, perfetta per i ritocchi della sposa estiva. Per le labbra in questo contesto basta solo un tocco di balm per nutrirle e lucidarle.
A completamento del look perfetto per il velo c’è un’acconciatura non esuberante, pulita e minimale che valorizza la purezza dello stile: uno chignon alto decorato da due sottili trecce che partono dalle tempie e arrivano fino al raccolto per ricongiungersi e perdersi in esso.

Fonte Vanity Fair.it