I maggiori esponenti della ricerca oncologica italiana ed europea si incontrano al Ceinge di Napoli. Nuovi studi e terapie, tra l’altro, come emerso dagli studi di Mattias Fischer meglio specificati nel testo dell’articolo.
Presso il CEINGE Biotecnologie Avanzate di Napoli, si è svolto il convegno sulla lotta per il neuroblastoma dal titolo “Updates in Neuroblastoma – Old and novel targets for the personalized therapy”. Hanno promosso l’evento il professor Achille Iolascon e il dottor Mario Capasso, due personalità illustri nel campo della ricerca, da sempre impegnati nella lotta al neuroblastoma. L’evento è stato patrocinato dall’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, dall’istituto Ceinge-Biotecnologie avanzate, da Open – Associazione oncologica pediatrica e neuroblastoma e dall’Associazione italiana per la lotta al neuroblastoma. Lo scopo è stato il confronto e l’aggiornamento interdisciplinare sullo stato di avanzamento di protocolli e ricerche innovative per l’individuazione di nuove strategie e collaborazioni in ambito medico e di ricerca. Si è discusso sulle nuove strategie in ambito terapeutico, i nuovi approcci immunoterapeutici e genetici per il miglioramento del paziente. Il convegno ha visto la partecipazione di medici, ingegneri e biotecnologi di tutta Italia, dimostrando che l’interdisciplinarietà è un requisito fondamentale per questa lotta. Presenti al convegno personalità di spicco per la ricerca al Neuroblastoma: la prima giornata, quella del 22 Marzo, ha visto la partecipazione di Sanja Aveic, biologa presso Fondazione Città della Speranza di Padova che ha presentato il progetto “Close to Clinics?”; Arturo Sala, professore ordinario di Oncologia Translazionale presso la Brunel University London, tornato in Italia per il CeSi-Met di Chieti che ha presentato il progetto “MYCN and beyond”; Aldo Pagano dell’IST San Martino di Genova con il progetto “Non-coding RNA as therapeuric targets; il dott. Mario Capasso ricercatore presso l’istituto ospitante, il Ceinge di Napoli, con il progetto “Non-coding regulatory mutations as cancer drivers”; Alessandro Quattrone del CIBIO-Centro di Biologia Integrata, Università di Trento con il progetto “Translational control: new drivers and targets”; Flora Cimmino, ricercatrice presso il Ceinge di Napoli con il progetto “ Novel promising gene targets”; Roberto Luksch dell’ IRCCS – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico con il progetto “Clinical Trial Design for Target-Based Therapy”; Riccardo Haupt dell’ IRCCS- Istituto G. Gaslini – Ospedale Pediatrico di Genova con il progetto“Survivorship Passport”.
La seconda giornata ha visto l’esposizione delle presentazioni di Mattias Fischer, professore di Oncologia Sperimentale Pediatrica presso l’Università di Colonia che da poco ha sviluppato una ricerca che si concentra sull’impatto della telomerasi attivata nell’eziologia e nella progressione del neuroblastoma. Con il suo progetto dal titolo “ Insights into the mechanism of tumor progression and regression using neuroblastoma as model” ha sottolineato le prospettive di questa ricerca: “I risultati dei nostri studi contribuiranno a comprendere i meccanismi molecolari dei distinti percorsi clinici osservati in questa neoplasia, a stabilire sistemi di stima del rischio geneticamente guidati dei pazienti con neuroblastoma e a valutare il potenziale valore della telomerasi come bersaglio terapeutico. Poiché la telomerasi è attivata nella stragrande maggioranza dei tumori, i nostri sistemi modello possono anche rappresentare preziosi strumenti per analisi analoghe in altri tumori maligni” ; Il dottor Ignazio Curuana dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma con il progetto “CAR-T Cell-Based Immunotherapy”; La dottoressa Maria Valeria Corrias, responsabile dell’Oncologia Molecolare del Laboratorio di Oncologia dell’Istituto Gaslini di Genova con il progetto “ Role of microbiota in the etiology and response to therapy”; Mirco Ponzoni dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova con il progetto “ Preclinical Models”; Giuseppe Giannini dell’Università La Sapienza di Roma con il progetto “ PARP inhibitor to enhance chemoterapity efficacy”; Pietro Ferraro, ingegnere presso il CNR di Pozzuoli che con la sua presentazione dal titolo “ Liquid Biopsy: circulating tumor cells” ha sottolineato l’importanza dell’interdisciplinarietà all’interno della ricerca per una sinergia volta a uno sviluppo a 360 gradi per la lotta alla malattia; Sabrina Giglio, del dipartimento delle Scienze Biomediche, sperimentali e cliniche Mario Serio di Firenze con il progetto “Liquid Biopsy: circulating tumor DNA”. Per il Pausilipon era presente il neo primario Massimo Abbate e la dottoressa Simone Vetrella. La folta delegazione del Gaslini di Genova era guidata dal dottor Alberto Garaventa, primario al reparto di Oncologia Clinica e Sperimentale e dal dottore Massimo Conte, coordinatore dell’AIEOP-Associazione Italiana di Ematologia e Oncologia pediatrica. Presente al convegno il dottor Bruno De Bernardi, fondatore del Gruppo Neuroblastoma AIEOP, che con la sua presenza ha confermato l’impegno intrapreso da anni per lo sviluppo e per la ricerca contro questa malattia. In questo contesto è fondamentale riconoscere il ruolo primario della Fondazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma sancita dalla presenza della delegata per la Campania Teresa De Rosa e dalla presidentessa Sara Costa che supportano con il loro impegno la ricerca in forte sinergia con l’associazione Open di Annamaria Alfani che opera al Posillipon che ha finanziato generosamente molti progetti di ricerca e ha contribuito a diffondere la conoscenza e la cultura su questa malattia.
Dall’analisi e dalle presentazioni enunciate in questa due giorni è emerso che la ricerca in Italia e all’estero, è all’avanguardia. La forte sinergia tra clinica, biotecnologia e ingegneria genetica ha dato e sta dando grandi risultati, la lotta con questo male è ancora lunga, i ricercatori hanno esplicitato il forte impegno dei giovani che si stanno affacciando a questo ruolo, coloro che grazie al proprio impegno, alla propria passione, stanno portando avanti la ricerca con i risultati sperati. La lotta è ancora lunga, ma visti i grandi passi fatti dalla ricerca fino a questo momento (negli ultimi 50 anni la mortalità è calata del 65%) non si può fare altro che sperare che questo lavoro e questa costante ricerca continui, ottenendo nell’immediato futuro sicurezze per la lotta contro questo male. I lavori sono stati interamente ripresi dall’emittente televisiva CampaniaFelixTV e tutti i presenti hanno rilasciato dichiarazioni che saranno trasmesse dalla stessa sui canali 613, 210 e 694 del DDT.