Al via un progetto di collaborazione tra la Sezione di Dermatologia dell’Universita’ Federico II, la Federazione dei medici di Medicina generale (Fimmg) e un gruppo di specialisti ambulatoriali dermatologi che ha l’obiettivo di salute-111costruire una rete sul territorio per “stanare” il melanoma in fase precoce cosi da poter intervenire subito. A oggi – a quanto riferito – l’asportazione chirurgica e’ “l’unico strumento in grado di far guarire al 100 per cento le lesioni, coniugandola con chemioterapie innovative, farmaci immunologici e anticorpi monoclonali”. “Il miglioramento della diagnosi precoce del melanoma cutaneo, con la valutazione delle lesioni sospette – afferma Fabio Alaya, direttore di Dermatologia della Federico II – e’ un tassello in piu’ che si aggiunge al percorso di miglioramento dei tempi della diagnosi registrato negli ultimi anni grazie a una maggiore informazione, alla sensibilizzazione dei pazienti portati alla osservazione dei propri nei, ai controlli periodici e ai tempi di individuazione delle lesioni piu’ efficaci grazie alla rete tra strutture sanitarie territoriali e ospedaliere e universitarie di II livello”. Riuscire a individuare lesioni
sospette ancora in una fase iniziale – come spiegato da
Masdimiliano Scalvezi, della scuola di specializzazione in
Dermatologia – “consente di modificare il percorso terapeutico e
migliorare l’efficacia e l’appropriatezza degli interventi
terapeutici. Intervenire tempestivamente puo’ salvare la vita”.
Il progetto prevede corsi di formazione che mirano
all’addestramento di camici bianchi “per la corretta valutazione
dei nei e la diagnosi precoce del melanoma grazie all’utilizzo
di una piattaforma di intelligenza artificiale, realizzando un
triage dei pazienti”.
I medici – come illustrato da Mario Delfino, docente della
Federico II e componente del gruppo melanoma – saranno dotati di
un nevoscopio applicabile al telefono con cui potranno, in
telemedicina, trasmettere in tempo reale le immagini sospette a
un server gestito dalla piattaforma informatica di Ippocratica
Imaging e da qui al nostro centro cui spettera’ decidere se
attivare e in quali tempi di urgenza un percorso diagnostico,
terapeutico e assistenziale, appropriato, codificato per grado
di urgenza, consentendo di prenotare un intervento nell’ambito
di una collaborazione interdisciplinare gia’ completa da tempo
presso l’Universita’ Federico II”.