I disturbi neuropsichici dell’eta’ evolutiva sono tra quelli piu’ diffusi nell’infanzia ma purtroppo ancora poco considerati. E nonostante nella maggior parte dellesituazioni un trattamento precoce e tempestivo possa modificare
bimbi 1la prognosi, meno di 1 bambino/adolescente su 4 riesce ad accedere alle cure di cui ha necessita’. La denuncia e’ di Paolo Siani, Presidente dell’Associazione Culturale Pediatri (ACP), in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, istituita nel 1992. I problemi neuropsichici colpiscono 1 bambino/adolescente ogni 5 con disturbi diversi tra loro: dall’autismo all’epilessia, dalla depressione al disturbo del linguaggio, dalla dislessia alla disabilita’ intellettiva, dalle paralisi cerebrali infantili alle malattie neurodegenerative, all’anoressia. E oggi si sa che “la salute mentale dell’adulto ha le sue radici – dice Siani – nell’infanzia, tanto che investire in questa direzione e’ strategico per il benessere futuro di tutta la popolazione”. Invece, si stima che non siano piu’ di 600.000 gli utenti dei servizi pubblici di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’ adolescenza a fronte di una popolazione complessiva sofferente di circa 3,6 milioni unita’. Per Maurizio Bonati, Direttore del Dipartimento di Salute Pubblica del ‘Mario Negri’, “nella maggior parte dei casi la componente genetica non determina in modo lineare il rischio di malattia, ma implica semplicemente una maggiore sensibilita’ agli effetti dell’ambiente. La presenza di servizi educativi di qualita’ per la prima infanzia, se hanno ricadute importanti per tutti i bambini, hanno anche un’ efficacia molto maggiore per quelli ad alto rischio”. “Fin dal 2008, in un appello ai politici abbiamo indicato la salute mentale come una priorita’ fondamentale su cui investire – conclude Siani -. Due gli ambiti: la programmazione di interventi di promozione della salute mentale che coinvolgano i contesti scolastici, educativi e sociali, e l’attivazione di strategie di prevenzione, diagnosi precoce e intervento. Entrambe aree drammaticamente trascurate nel nostro Paese