In Consiglio Regionale della Campania si è svolto il convegno dove è stata presentata la proposta di legge “Disposizioni da adottare per le prove selettive nei concorsi pubblici, indetti dalla Regione Campania, ai sensi della Legge 68/99” da parte del Capogruppo di “De Luca Presidente” Carmine De Pascale. In sala erano presenti anche le rappresentanze delle associazioni di settore che hanno rappresentato le reali esigenze dei disabili derivanti dalle proprie esperienze.
“La presente proposta di legge si propone di regolamentare la partecipazione ai concorsi pubblici, indetti ai sensi della Legge 68/99, al fine di adeguare le attuali modalità di svolgimento delle prove nei concorsi pubblici alle reali esigenze delle persone disabili, nella considerazione che le diverse disabilità comportano differenti abilità per sostenere le prove concorsuali – continua il Consigliere Carmine De Pascale – lo scopo della presente proposta di legge è di rendere realmente accessibili i concorsi pubblici alle diverse categorie di disabilità conseguentemente l’obiettivo della legge è la promozione e l’integrazione lavorativa delle persone disabili.”
Motivo primo dell’organizzazione di tale convegno, è la necessità di far conoscere a tutti la situazione in cui vertono i disabili. Erano presenti rappresentanti delle associazioni di categoria. La priorità delle Associazioni Storiche di Categoria della FAND (ANMIL, ANMIC, ENS, UIC, UMS) è quella di garantire la tutela dei disabili, soprattutto quelli gravissimi, all’interno delle procedure per la selezione nei concorsi pubblici.
Il Presidente della FAND Cav. Galluccio afferma: “Il primo riferimento è la legge 68/99 e si rende noto che, nonostante sia in vigore, sono ancora troppo pochi i disabili collocati lavorativamente. Il comitato della Fand, insieme ad esperti nominati dalle associazioni storiche, stanno lavorando affinchè vengano rispettate le direttive della convenzione ONU sui diritti del disabile e della persona! Il quadro legislativo, quindi, esiste ma ha delle forti lacune, nonostante molti assessori abbiano già mostrano interesse a voler risolvere le problematiche. Una delle incongruenze della modalità dei concorsi è il fatto che i sordi seguano le stesse procedure per la selezione: è impensabile in quanto servirebbe, tanto per cominciare, il supporto di un interprete! Le esigenze dei disabili, inoltre, sono diverse a seconda del tipo di invalidità ed anche a seconda del grado di gravità”.
Come la Fand ha affermato, paragonare due disabili con un’invalidità allo stesso apparato ma con gravità diversa, va a ledere il principio che dovrebbe muovere la modalità di funzionamento dei concorsi: quello di equità nella partecipazione! La FAND continuerà a lavorare strenuamente per l’approvazione della legge entro la fine dell’anno.