Percepiva il sussidio introdotto dal primo governo Conte per le fasce deboli della società nonostante ciò, non disdegnavano di effettuare dei lavori in nero come commessi in varie attività commerciali cittadine. A smascherare i tré stabiesi sono stati i carabinieri del nucleo operativo, agli oidini del capitano Carlo Venturini e del tenente Andrea Riccio, insieme ai colleghi del nucleo tutela lavoro di Napoli e a personale dell’Asl Na 3 sud. I sanitari sono intervenuti per accertare la conservazione di alcuni alimenti durante i controlli effettuati nelle attività commerciali, dedite alla vendita di prodotti alimentari. I controlli dell’ispettorato del Lavoro hanno permesso di accertare che all’intemo dell’esercizio commerciale venivano impiegati a nero due dipendenti. I controlli sugli stessi hanno permesso di accertare che percepissero indebitamente anche il reddito di cittadinanza e sono stati segnalati all’mps. Ma non è tutto. Un altro lavoratore in nero è stato scoperto, sempre dall’apposita task foree, all’intemo di un’autofficina del centro stabiese. Anche in questo, dai successivi accertamenti, è emerso che l’uomo percepiva il reddito di cittadinanza. A Castellammare sono 2800 in tutto le persone che stanno ricevendo questo sussidio garantito dallo Stato, in media si tratta di 500 euro mensili, ma circa 200 sarebbero finiti nel mirino delle forze dell’ordine. Un lungo elenco di nomi che non avrebbero diritto a percepire questo finanziamento e che è finito, adesso, sotto la lente d’ingrandimento della guardia di finanza. Le indagini vertono in particolare su pregiudicati, ma anche su chi lavora m nero e. nonostante ciò, prende ogni mese anche il reddito di cittadinanza. Le indagini puntano infatti a scoprire operai di aziende edili che vengono pagati a settimana senza un regolare contratto. Ma nel mirino delle forze dell’ordine sono finiti anche camerieri, parcheggiatori abusivi, datterai. In tutto, sarebbero circa 200 gli stabiesi die rischiano di finire sotto inchiesta.