Torna la zona rossa in Campania. Il numero dei positivi e alto da troppo tempo, la pressione sulla rete ospedaliera era diventa sempre più pesante. E così a pochi giorni dalla decisione di renderla arancione, lo sorso 21 febbraio, il ministro della Salute, Roberto Speranza, firma una nuova ordinanza. E da lunedì 8 marzo la Campania si “ferma”, tutto evidente siamo arrivati alla terza ondata in tutta Italia, in Campania da oltre una settimana registriamo sui 250 nuovi postivi al giorno che significa che dovremo fare il tracciamento dei contatti sono almeno 25mila persone, è evidente che in queste condizioni diventa impossibile», dice De Luca nella consueta diretta Facebook. E annuncia: «Siamo ormai in zona rossa perché il livello di contagio non si può piu reggere. È evidente che bisogna prendere misure eccezionali». Ci sono le varianti, quella inglese su tutte, che «è estremamente aggressiva e tocca i più giovani», ci sono “i comportamenti scorretti, il clima di rilassamento dei giorni scorsi», E c ‘ è , poi denuncia, l’assenza di controlli: «Da settimane l’Italia è abbandonata a se stessa . Ci sono sindaci di alcune grandi città che non hanno fatto niente, niente, anzi fino a qualche giorno fa incentivavano aperture serali senza esercitare alcuna forma di controllo», E così da lunedì scatteranno nuove e più pesanti restrizioni. Chiuse tutte le attività commerciali, anche barbieri e parrucchieri, eccetto i negozi di generi alimentari e di prima necessità, oltre edicole , tabaccai, farmacie e parafarmacie. Vietato ogni spostamento in entrata ñ in uscita ñ all’interno degli stessi Comuni, salvo per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o di salute, per fare qualche esempio. Una zona rossa che scatta durante una campagna di vaccinazione che ancora «continua a registrare sperequazioni» ribadisce il governatore. Una situazione che De Luca auspica cambi ad aprile, quando sarà adottato, questa la sua richiesta, l’unico criterio plausibile: «un vaccino per cittadino». Ma intanto, sul fronte dei vaccini, la Campania non sembra volersi fermare. De Luca ripete, come già da qualche settimana, che si è al lavoro per acquistarli all’estero. E va anche oltre. «Si sta lavorando per la produzione del vaccino in Campania. Ci sono aziende che producono farmaci che possono attrezzarsi con l’aiuto della Regione, un aiuto finanziario anche rilevante con tecnologie necessarie, » per produrre vaccini», annuncia. «È una operazione che richiederà non meno di 4 mesi dal momento della stipula dell’accordo – spiega – ma stiamo lavorando in questa direzione, investire alcune decine di milioni di euro per la conversione aziendale in modo da avere la possibilità di produrre vaccini in Campania», spiega. «Abbiamo già oggi un appesantimento della situazione negli ospedali, come il Cardarelli, dove si riversa di tutto – avverte De Luca – La ricaduta sulla rete ospedaliera diventa grande e alla lunga insostenibile » . Nel dettaglio, aumenta la pressione sul Cotugno, mentre è ancora a livelli gestibili quella sul Cardarelli e sull’Ospedale. Il report degli ospedali napoletani spiega che reggono la pressione al momento nonostante il forte aumento dei positivi al covid-19 degli ultimi dicci giorni. All ‘ Ospedale dei Colli, che comprende Cotugno, Monaldi Cto, i 286 posti letto tra intensiva, subintcnsiva ñ degenza ordinaria, sono quasi tutti occupati. Al momento, non c’è pressione al pronto soccorso grazie a un importante turn over che tra dimissioni e trasferimenti riesce a fronteggiare la situazione. Al Cardarelli ci sono 112 pazienti covid tra degenza, subintensìva ñ intensiva, un numero più basso della scorsa settimana quando si era arrivati a 130. Scende l’età media che sui 50 anni. In obì covìd ci sono 2 pa , mentre il terapia intensiva sono occupati 12 dei 14 posti a disposizione . Il Cardarelli regge la pressione anche grazie a trasferimento dì pazienti al II Policlinico.