“Il mio pensiero va a Giorgio Nugnes (morto suicida, ndr) che in questa vicenda e’ l’unico a
pagare. I miei avvocati, dal primo momento, avevano sempre
sostenuto che cio’ che avevo messo in atto non era stato altro
che una resistenza pacifica, un atto che con le devastazioni non
aveva nulla a che fare”. Cosi’ , il consigliere regionale della
Campania Marco Nonno, ha commentato la sua assoluzione,
incassata poco fa al termine del processo di secondo grado
celebrato a Napoli.
Per lui il sostituto procuratore generale aveva chiesto 8 anni
di reclusione, sei mesi in meno della condanna inflitta in primo
grado.
“Dopo 14 anni – ha aggiunto Marco Nonno – un Collegio giudicante
che ti fa ben sperare nella Giustizia, che ha studiato l’iter
processuale, sancisce quello che ci era gia’ chiaro dal primo
momento e che ora e’ altrettanto chiaro anche ai giudici”.
“Quella fu – conclude Nonno – una protesta sacrosanta per
impedire una ingiustizia per il quartiere di Pianura che per
42 anni ha sopportato la presenza di una discarica. Accanto alla
nostra protesta istituzionale e pacifica, portata avanti insieme
a Nugnes, poi, purtroppo c’e’ stato chi si e’ reso protagonista di
uno sfogo violento”.