Nelle case degli italiani da giorni fervono i preparativi per il cenone della vigilia con i
familiari, comitive di amici si scambiano gli auguri nelle
piazze e nei pub, i cinema sono tornati a proporre le commedie
natalizie. Un quadro inimmaginabile un anno fa, a Natale del
2020, quando il Paese era tutto in zona rossa e la mobilita’
fortemente limitata. In dodici mesi il Covid non se n’e’ andato,
ma – con la campagna vaccinale – le differenze rispetto alle
feste che stanno per arrivare sono moltissime.
Il 24 dicembre 2020 in tutta Italia era vietato ogni
spostamento, in entrata e in uscita dalla propria regione, salvo
comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o situazioni di
necessita’ . Quasi tutti i negozi erano chiusi, come pure
palestre, cinema, teatri e discoteche (aperti i supermercati,
gli alimentari, insieme alle farmacie). Era possibile, una sola
volta al giorno, spostarsi per fare visita a parenti o amici,
tra le 5 e le 22 e massimo in due persone, portando con se’ i
figli minori di 14 anni.
Un anno dopo lo stivale e’ bianco e giallo, c’e’ completa
liberta’ di movimento, gli esercizi commerciali sono pienamente
operativi come pure i centri sportivi e i luoghi di spettacolo e
intrattenimento. Lo shopping nelle citta’ e’ a pieno ritmo, il
coprifuoco e l’attivita’ motoria consentita ‘individualmente’ e
‘in prossimita’ della propria abitazione’ e’ solo un ricordo.
Il 27 dicembre 2020 in tutta la penisola si celebrava il
V-Day, l’avvio simbolico della campagna vaccinale, oggi siamo
arrivati alla terza dose e oltre l’88% della popolazione over 12
ha ricevuto la prima. Per accedere all’interno di locali, treni,
bus e metro serve il green pass, in possesso di chi e’
immunizzato o ha un tempore negativo. E’ proprio il certificato
verde il simbolo della strategia scelta dal governo per arginare
la pandemia nel 2021 consentendo il ritorno ad una ‘normalita’
vigilata’. Un pass rafforzato – solo per i vaccinati e guariti –
che viene richiesto per l’accesso a spettacoli, competizioni ed
eventi sportivi, feste, discoteche e ristorazione al chiuso
(anche per il banco).
Complici le varianti e il loro maggiore tasso di infettivita’ ,
a due giorni dal Natale si e’ toccato il picco dei contagi
quotidiani da inizio pandemia in Italia: 44.595 con 168 morti.
Il 24 dicembre 2020 i nuovi positivi erano molti meno, 18.040,
le vittime molte di piu’ , 505. Ad oggi si contano 1.023 pazienti
in terapia intensiva e 8.722 ricoverati, allora erano
rispettivamente 2.589 e 24.070.
Dunque, quello che si e’ avvicina e’ un vero e proprio Natale
di convivenza con il virus. Forte dello scudo del vaccino che
previene la malattia grave, riduce la mortalita’ e ostacola – con
i booster – le infezioni, il governo lascia gli italiani liberi
di muoversi, festeggiare ed incontrarsi. Con qualche paletto gia’
in essere o in arrivo: in alcune zone del paese e’ stato
reintrodotto l’obbligo di usare le protezioni facciali
all’aperto e le citta’ hanno annullato i grandi eventi in
piazza. Ed e’ pronta un’altra stretta nazionale: potrebbe entrare
subito in vigore il divieto di eventi e feste che implichino
assembramenti all’aperto (in linea con quanto gia’ disposto da
diversi sindaci), l’imposizione di indossare mascherine open air
anche in zona bianca di usare le FFP2 in cinema e teatri come
pure su bus e metro.