Da nuovo fenomeno a promessa del cantautorato pop britannico, Tom Walker si e’ presentato ieri  alla stampa italiana in previsione del concerto che lo vedra’ protagonista a Milano (Santeria Social Club) il prossimo 19
aprile. Reduce dalla partecipazione a ‘Che Tempo Che Fa’ di ieri sera e forte del successo dell’ultimo singolo ‘Leave a Light On’ scritto con Steve Mac (‘Shape of You’), al tredicesimo posto della classifica dell’airplay italiano, il cantautore ha parlato delle sue influenze musicale: “Da piccolo ero un grande fan degli AC/DC: mio padre mi porto’ a un loro concerto a Parigi quando avevo solo 9 anni. E poi Foo Fighters e Muse, ma anche Ray Charles, Paolo Nutini e The Police la mia piu’ costante influenza musicale, li cantavo fin da quando ero un infante”. Diverse reminiscenze musicali confluiscono cosi’ in uno stile che mescola cantautorato e urban che l’ha portato nella prestigiosa longlist del ‘BBC Sound of 2018′ e l’ha visto paragonato a Ed Sheeran: “Ed Sheeran e’ stata una delle mie influenze quando avevo 20 anni, ha fatto una serie di collaborazioni con i rapper mai sentite prima in Regno Unito. Io non ho una formula personale, se non scrivere molto per trovare
la canzone giusta. La chiave e’ la bellezza della canzone: ci
saranno sempre trend del momento, ma le canzoni scritte
perfettamente resistono al tempo, come quelle di Bill Withers,
per dire”.
Il cantautore e chitarrista nato a Glasgow e cresciuto a
Manchester e’ attualmente al lavoro sul primo album, in cui
ritrovera’ Steve Mac, e collaborera’ con Jim Abbiss (Arctic
Monkeys, Adele) e Mike Spencer (Rudimental, Years & Years):
“Siamo quasi all’80%, voglio che ci siano i molti stili che amo,
dal pop al rock, dal reggae al blues. Nei testi poi non mi piace
parlare di me o di un’amore che non sembra mai rivolto a nessuno
di specifico: preferisco raccontare storie di amici, pub e
famiglia, cose con cui le persone si possano immedesimare”.
E mentre aumenta il repertorio di canzoni, forte di hit come
‘Heartland’ prodotta da Naughty Boy, cresce anche lo spettacolo
dal vivo: “Per ora il mio set e’ di 45 minuti, ma sta crescendo.
Due anni fa ho iniziato suonando da solo, ora ho bassista,
batterista e tastierista e vogliamo creare uno show sempre piu’
grande”. Magari come quello di Glastonbury in cui si e’ ritrovato
la scorsa estate: “Per me e’ stato incredibile suonare due volte
e trovare un bel riscontro: addirittura avevo comprato i
biglietti per partecipare da spettatore!”.