Il Presidente di “Lega Salvini Napoli” – Cons. Vincenzo Moretto – ha presentato un question time invitando il Sindaco e gli Assessori di riferimento a relazionare in modo esauriente sul fatto che a Napoli la cultura del rischio e della prevenzione non è ancora un patrimonio comune e condiviso dai vari stakeholders: si convive sia con il rischio derivante dalle attività umane, sia con l’elevata vulnerabilità a fenomeni naturali potenzialmente catastrofici (rischio sismico e idrogeologico in primis). Se da un lato il Sistema di protezione civile può essere considerato in grado di affrontare le emergenze, dall’altro è necessario potenziare l’efficienza dei sistemi di allertamento e le attività di prevenzione, con una migliore integrazione tra i diversi soggetti (istituzionali e non). Il nuovo Codice della protezione civile (D.Lgs. 1/2018) dovrebbe contribuire a garantire una migliore risposta e un’omogeneizzazione delle procedure e dei livelli di intervento (sia a livello di prevenzione, sia per le attività in emergenza) sul territorio nazionale. Ad ogni evento meteorologico, purtroppo, si registrano in città crolli di alberi (circa 200 recentemente) con anche vittime innocenti come accaduto a Fuorigrotta; al Vomero, all’Istituto scolastico Gadda è ceduta una finestra finita in aula; si aprono continuamente voragini con sgomberi e rabbia dei residenti (zona Ventaglieri) tanto per citare alcuni esempi. Manca da tempo, nonostante codesta Amministrazione sia stata continuamente sensibilizzata e sollecitata dal sottoscritto con interrogazioni e question-time, un’efficiente opera e attività di monitoraggio e prevenzione delle criticità che si accumulano drasticamente nel tempo senza soluzione di continuità: non vi è ancora una realistica mappatura del sottosuolo; dei sottoservizi; la rete fognaria è al collasso con frequenti guasti e manutenzione assente anche per quanto riguarda l’espurgo dei tombini e delle caditoie pluviali; lo stesso dicasi per la rete stradale con sampietrini che spesso saltano e con la Soprintendenza che il più delle volte non dà l’ok in tempo per i controlli; carente anche la manutenzione degli edifici scolastici molti che versano in situazioni fatiscenti; e ancora, crolli di cornicioni; tegole; cartelloni pubblicitari; crolli di alberi, come detto, che giacciono inesorabilmente al suolo e non vengono immediatamente rimossi con grave rischio per la sicurezza e l’incolumità di passanti e veicoli (quando si interviene con le potature, naturalmente a dissesto avvenuto, queste vengono effettuate senza alcuna regola con capitozzature drastiche). La popolazione è ormai all’esasperazione più totale e si diffonde sempre più il senso di sfiducia nell’Amministrazione Comunale che evidentemente da tempo risulta carente e deficitaria sotto tutti gli aspetti, in deroga anche alla normativa vigente nazionale, regionale e locale, per i vari ambiti di intervento e per gli allarmi e i segnali dei residenti puntualmente ignorati. Sarebbe opportuno, nell’ambito di un efficace piano di monitoraggio e prevenzione anche la partecipazione condivisa di Società scientifiche, Fondazioni e Associazioni, non solo per promuovere un percorso comune, ma, soprattutto, per attivare la formazione e la produzione di linee guida operative. Infine, ricordiamo che tutte le crisi hanno potenziali ripercussioni in termini di immagine: certamente la linea del Primo Cittadino, adottata negli ultimi tempi, di chiudere le scuole ad ogni allerta meteo non può essere questa una risolutoria alle sue deficienze istituzionali in ambito ambientale, territoriale e del patrimonio cittadino più in generale, considerato anche gli ulteriori disagi che la chiusura immediata delle scuole provoca alle famiglie e agli apparati produttivi.