La Società per le Iniziative di Recupero di Napoli senza scopo di lucro istituita nel 2001 dal Comune di Napoli e dall’Associazione Costruttori Edili della Provincia di Napoli si avvia verso il tramonto. Sirena aveva lo scopo di moretto 1promuovere, elaborare e realizzare piani di recupero urbano, programmi a finalità pubblico sociale, studi e ricerche per la valorizzazione dei centri storici, dei tessuti storici e delle aree urbane degradate attraverso un programma di manutenzione degli immobili pubblici e privati. E i numeri non sono mancati: dal 2002 al 2013 il progetto Sirena, infatti, ha finanziato l’apertura di centinaia di cantieri, il recupero edilizio di ben 1200 immobili generando quasi 300 milioni di euro di interventi. Ma da due anni il progetto, che ha attuato interventi significativi soprattutto nel centro storico, è sospeso e ci sono ancora 25 milioni di euro di lavori da liquidare o da realizzare. «Non si riescono a comprendere, anche ricorrendo ad una fervida fantasia, le motivazioni di carattere ideologico, personale o inefficienza del suo staff, per cui il primo Cittadino, durante questa Consiliatura, sta letteralmente “sconvolgendo” la città con le sue scelte non oculate che stanno portando ad azzerare realtà radicate nel contesto urbano, risorse, progetti, convenzioni (vedi la Convenzione-Ponte con lo stadio San Paolo) e quant’altro avrebbe potuto rilanciare l’economia e l’occupazione della città – ha dichiarato il Capogruppo di F.d.I.-AN in Consiglio Comunale Vincenzo Moretto. Eppure i propositi della cosiddetta “Rivoluzione Arancione”, tanto sbandierata ai quattro venti ed enfatizzata, facevano ben sperare, ma inevitabilmente, per sue scelte incomprensibili, si è rivelata purtroppo un’effimera illusione, per non dire inganno, per noi tutti. Auspico che de Magistris prenda atto e consapevolezza di questo suo atteggiamento di pessima gestione della Pubblica Amministrazione e si ravveda, rilanciando il Progetto Sirena che ha dimostrato avere notevole valenza nel Welfare, nella ristrutturazione del patrimonio immobiliare dissestato di Napoli, nel decoro urbano, nella creazione di nuovi posti di lavoro e nel rilancio della filiera economica della città. O anche questa volta avrebbe in mente un “Piano B”?» – ha concluso Moretto.