A CURA DI VALENTINA BUSIELLO
Il Presidente Luigi Nicolais, stimato da tutti, non ha differenze politiche, tra persone perbeni, non esistono ideologie, c’è chi ha un valore dell’etica, e chi non ha valore dell’etica, questa e’ la differenza! Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione, Deputato della Repubblica Italiana XVI Legislatura gruppo parlamentare PD, e’ laureato in ingegneria chimica, master of Sciences in Materials Engineering, Professore ordinario di ingegneria. La mia carriera e’ molto incentrata sulla Ricerca, sugli studenti, sull’Universita’, ho cominciato moltissimi anni fa’ quando sono tornato dagli Stati Uniti, dove mi sono laureato, in Italia ero laureato in Ingegneria chimica, e dopo sono andato prima al CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche, poi all’Universita’, mi sono mosso da vari enti di Ricerca, con il CNR debbo dire dopo cinque anni ho lasciato per andare a dirigere un gruppo molto grosso, di ricerca della Montedison. In America ho studiato dei materiali che all’epoca erano molto innovativi, i materiali compositi, ero in una Universita’ che e’ quella di Saint Louis University in Missouri, molto vicina alla Boeing , la piu’ grande costruttrice statunitense di aeromobili e la piu’ grande azienda nel settore aerospaziale. Allora c’erano anche altre aziende che costruivano aeroplani, quindi abbiamo molto lavorato in contatto con questi progettisti, e che poi mi ha permesso di continuare quando sono tornato a Napoli un’attivita’ di ricerca in questi materiali avanzati, con allora, c’era l’Aeritalia che adesso si chiama Leonardo, e insieme anche con un gruppo di Boeing in cui con l’Universita’ di Seattle dove io ero anche Professore. E’ stata un’esperienza molto bella ed importante, era una ricerca avanzatissima, aldilà di compositi in Europa se ne capiva poco, non se ne parlava molto, debbo dire anche il lavoro che ho fatto, da allora in Italia e’ stato molto importante. Nella fine degli anni 70, a Napoli abbiamo realizzato il pezzo della quota del 7 6 7 che e’ un aereo che ancora vola molto bene, che era tutto in composito, ed era il piu’ grande pezzo in composito che si realizzasse al mondo, e tutto il processo e stato realizzato attraverso un accordo, una collaborazione con l’Universita’ di Washington a Seattle, con la Boeing e l’Aeritalia, quindi e’ stata molto interessante questa mia competenza, poi e’ servita anche a riprogettare, lavorare sul 7 8 7, di cui la parte centrale della fusoliera viene fatta a Grottaglie in Italia, quindi anche con queste tecnologie tutte nuove rispetto alla tradizionale struttura. Tutto questo ovviamente mi ha molto coinvolto nell’attivita’ di tipo innovazione, le mie ricerche hanno poi trovato un’applicazione concreta, questo e’ stato poi l’attivita’ che ho portato avanti, sempre collegando in qualche modo, la ricerca fondamentale con la possibile applicazione della ricerca. Autore di oltre 350 pubblicazioni scientifiche, professore ordinario di “Tecnologie dei Polimeri” presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e Direttore dell'”Istituto per la Tecnologia dei materiali compositi” del CNR. È un componente del Gruppo 2003, consesso di ricercatori italiani che, lavorando in Italia, sono inseriti nella classifica, compilata dall’ISI (Institute for Scientific Information) di Filadelfia, che raccoglie gli scienziati più citati nel mondo. Professore anche presso l’University of Washington e all’University of Connecticut di Storrs. Ho realizzato tante cose ancora, sono stato nominato Consigliere scientifico della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle materie concianti. Dal 2004 Presidente e Fondatore dell’IMAST (distretto tecnologico sull’ingegneria dei materiali polimerici e strutture) mentre tra il maggio e l’agosto del 2005 diviene presidente della “Città della Scienza” e dell’ARTI (agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione della Puglia). Nel 2005 l’International Institut Obcentific Information, che fa’ un’analisi di tutte le citazioni dei vari ricercatori, ha individuato me come Ricercatore Italiano piu’ citato al mondo nel settore dei materiali, la ricerca per me e’ stata veramente un elemento portante. Ho avuto tanti studenti, ho creato un’Istituto nel CNR, ho fatto avviare un corso di laurea in Ingegneria dei materiali, ho creato un corso di laurea in ingegneria biomedica, in qualche modo all’Universita’ ho dedicato molto del mio tempo, quando poi ho lasciato l’Universita’ sono stato nominato dal Ministro, Professore Emerito, una carriera intensa e piena di soddisfazioni, abbiamo realizzato molti progetti importanti, la soddisfazione piu’ grande, i miei allievi sono in giro per il mondo, il Capo della Ricerca della Ferrari e’ un mio allievo, tanti professori in Italia e all’estero sono miei allievi, quindi abbiamo creato una rete proprio sui materiali, che all’epoca quando ho cominciato era abbastanza ancora non c erano molti, quindi questa cosa e’ una delle soddisfazioni. Da Palermo fino a Trento, ci sono tutti i professori che sono stati a lavorare con me, e questo vale anche per le grandi imprese. Tornando al 2000 c era stata un elezione Regionale, dove Bassolino era diventato Presidente della Regione, qualche settimana prima aveva tenuto una convention con l’Universita’ e con gli enti di ricerca, e mi avevano chiesto di esporre una mia idea di come potesse funzionare un sistema Regionale nella Ricerca per avere un impatto sul territorio. Non ero iscritto a nessun partito, mi trovavo in Svezia per una ricerca,in un comitato di valutazione di un istituto svedese, quando ricevo la telefonata del segretario del presidente dove mi proponeva di fare l’Assessore. Sono stato Assessore con deleghe all’Università, ricerca scientifica e innovazione tecnologica alla regione Campania. Questa proposta e’ stata molto importante, dove ho realizzato cose importanti, ho creato dei modelli nuovi, ho realizzato i centri di competenza, sono riuscito ad utilizzare tutti questi fondi in maniera completa, quindi dando la possibilita’ alle Universita’ Campane di riammodernarsi, cambiando la strumentazione, obbligandoli a lavorare con le imprese, fare in modo tale che i conti arrivavano se loro riuscivano ad interagire con l’impresa, quindi l’idea di base era quella di creare una infrastruttura di ricerca che potesse dare un contributo al territorio per crescere da un punto di vista di competizione. Un Paese come l’Italia, come l’Europa in generale, non puo’ piu’ competere o pensare di competere abbassando i costi della produzione, perche’ qualunque spostamento fa’ anche se fa’ una delocalizzazione, dopo un po’ ci sara’ sempre un Paese in cui il costo del lavoro e’ piu’ basso, e quindi questo determinera’ una difficolta’ a mantenere un livello competitivo basandosi sul costo del prodotto. L’unico modo per poter invece mantenere una Leadership anche in un settore di nicchia, era quello di riuscire ad introdurre nel prodotto la conoscenza, l’innovazione, quindi la capacita’di immaginare cose diverse. Tutto quello che ho realizzato ho sempre immaginato che bisognava non guardare a quello ce si fa’ ad oggi, ma a quello che si dovra’ realizzare in futuro. Quando ho terminato il mio incarico da Assessore alla Regione, sono stato chiamato da Nichi Vendola, per dare una mano anche alla Regione Puglia, per sviluppare un ecosistema innovativo, e quindi abbiamo fondato un’agenzia che si chiama ARTI (Agenzia Regionale Tecnologia Innovazione ), che ancora funziona, con la quale abbiamo dato un buon impulso allo sviluppo della Regione Puglia anche nel settore dell’innovazione, lavorando molto in quel caso con la Confindustria locale e con le Universita’, ancora oggi ho un rapporto molto forte con tutti i colleghi pugliesi e anche con le imprese. Mentre realizzavo questo lavoro, Piero Fassino, mi chiamo’ per comunicarmi del nuovo Governo Prodi, e mi chiese se volevo fare il Ministro, un interessante opportunita’ , avendo gia’ realizzato questo mio cambiamento di vita. Ebbi questa importante carica da Ministro, con la carica, riforma e innovazione nella pubblica amministrazione, per dare uno spazio alla innovazione anche nella pubblica amministrazione, furono due anni molto belli. Cercai con la visione che avevo acquisito anche lavorando in Campania (che ho la delega della Ricerca e anche della modifica della riforma dell’amministrazione locale), e quindi mi sono divertito proprio nel pensare una visione nuova, a un nuovo modo di guardare al sistema, pubblica amministrazione, sia da un punto di vista tecnologico che da un punto di vista organizzativo. Nel mio periodo, ho cercato di riempire di contenuto questa rete. Insieme con molte Regioni abbiamo cercato di convincere tutti a lavorare in interoperabilita’, cioè non avere ogni Comune, ogni Regione, ogni Provincia un suo sistema informatico, ma di avere sistemi informatici che ci permettessero di dialogare con i sistemi informatici, e dare cosi’ la possibilita’ a quello che era una mia idea a lungo termine, di avere un internet , esempio( entriamo in google e ci muoviamo, chiediamo chi e’ Nicolais, e il sistema ci dice …) non e’ che devi entrare in un sito dove ci stanno i professori universitari, invece cosi’ la pubblica amministrazione dovrebbe essere fatta in modo tale che un cittadino entra in questo sistema, e si muove senza nemmeno capire qual’e’ l’ufficio, perche’ dovrebbe essere un back office che elabora le informazioni, che permette al cittadino direttamente di muoversi entrando in quel sito in maniera completa, se deve avere un documento, se deve fare una domanda, se deve richiedere qualcosa, come dovra’ succedere in un sistema in cui tutti sono collegati. Il problema iniziale che ho trovato erano che nemmeno tra i Ministeri si poteva avere accesso ai dati, perche’ i dati del mio Ministero era con un sistema informativo diverso dai dati del Ministero degli Interni per esempio, e quindi noi potevamo comunicare semplicemente facendo att. dei miei dati a quello che io mandavo con l’informazione, e tutto questo secondo me va contro al concetto dell’informatica, del modo di vedere la completa digitalizzazione del Paese, adesso parliamo di Industria 4.0, ma gia’ allora l’idea era quella di usare diverse tecnologie e metterle in contatto tra di loro in modo da poterle farle lavorare.Quando ho terminato la mia carica da Ministro, ho partecipato ad una competizione elettorale, sono stato eletto nel Partito Democratico, perche’ mi ero iscritto quando e’ nato il partito, mi piaceva l’idea, sono anche amico del caro Walter Veltroni, mi piaceva il suo modo di pensare, di avere questa capacita’ visionaria, lui vedeva un partito che non fosse legato semplicemente alle sedie o a queste abitudini vecchie di fare politica, pero’ poi questo non ha dato dei risultati altrettanto positivi. Allora nel periodo in cui ho fatto il Deputato per quattro anni, si e’ aperta poi la possibilita’ di poter essere nominato Presidente del CNR, quindi a quel punto ho lasciato la Camera con molto dispiacere, poiche’ non e’ stato al quanto facile lasciare, perche’ nessuno voleva votare a favore delle mie dimissioni, e dovetti parlare a luongo con Fini che allora era il Presidente della Camera, lo convinsi, poi parlai con tutti i capi gruppi, e dovetti fare un intervento per spiegare il perche’ me ne andavo, nel mio intervento spiegai che per il CNR, un ente con 12 mila ricercatori, non potevamo permettere di dargli un Presidente part time. Insomma quel periodo e’ stato molto importante, ero il Vice Presidente della commissione di cultura, ho imparato tante cose, ovviamente nella vita cambiando si impara, una delle cose belle di cambiare e proprio poter essere sempre costretto a impegnarsi per capire come funziona un sistema diverso dall’altro. Sono cosi’ passato a fare il Presidente del CNR, inizialmente ero stato un ricercatore del CNR, avevo fatto per un po’ di tempo’ prima di andare nell’industria, e quindi mi sono trovato benissimo, il rapporto con i ricercatori e’ stato eccezionale, ho visitato tutti gli istituti, ho avuto un rapporto molto forte non solo con i direttori ovviamente ma anche con i ricercatori, andavo da loro per vedere qual’erano i problemi che avevano. Il ruolo di Presidente del CNR era un ruolo che necessitava di una persona che aveva avuto anche un’esperienza politica, perche’ e’ sbagliato immaginare che ci voleva un tecnico, comunque bisogna parlare con il Ministro, in qualche modo convincere i vari Ministri per fondi economici ecc.., presentarlo anche al Ministro della Funzione Pubblica, cosa che fortunatamente quando stavo andando via, e’ cominciata, ci sono state molte assunzioni, la cosa ha funzionato alla fine, e sono rimasto molto contento. In principio sarei dovuto andare in pensione, ma allora ho deciso che non potevo andare in pensione, ovviamente mi sarei annoiato troppo, e quindi ho messo su’ una piccola azienda, una Start Up innovativa, che valorizza la ricerca, abbiamo messo su’ a Napoli questa Start Up, trovando dei finanziamenti in Svizzera e in Inghilterra, per avviare questa operazione, che sta’ funzionando benissimo, www.materias.it, ideas come to life, sono molto contento, sta’ diventando un modello per il trasferimento tecnologico, che aiuta i ricercatori a superare quelli che gli inglesi chiamano “la valle della morte”, perche’ dal momento in cui e’ finita una ricerca, al momento in cui puo’ diventare una produzione, c’è tutta un’attivita’ che nessuno finanzia, allora l’idea mia e’ di entrare in questo, e seguire i ricercatori, aiutarli ad arrivare ad avere delle interazioni. Sono Presidente storico di Cotec, Fondazione per l’innovazione, che ha come Presidente Onorario il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, quindi ero stato nominato la prima volta da Napolitano e la seconda volta da Mattarella, che mi ha onorato del massimo dell Onorificenze, Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. Per meriti scientifici, e’ stato un importante e stupendo riconoscimento. Il Premio Nazionale per l’Innovazione “Premio dei Premi” è stato istituito con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 7 aprile 2008, su concessione del Presidente della Repubblica Italiana, presso la Fondazione COTEC, per celebrare la Giornata Nazionale dell’Innovazione. Obiettivo del Premio è riconoscere ed evidenziare annualmente le più rilevanti realizzazioni della capacità d’innovazione di imprese, università, amministrazioni pubbliche, singoli inventori, anche al fine di favorire la crescita della cultura dell’innovazione nel Paese. Con il COTEC ogni anno abbiamo un incontro di tre COTEC, il COTEC Spagna che e’ quello che ha originato l’idea dell’innovazione di una fondazione che in qualche modo valorizzasse l’innovazione, e il premio di COTEC da quello che si chiama il Premio dei Premi, e i vincitori di questi premi vengono ricevuti al Quirinale o al Senato in una sede prestigiosa e gli viene conferito questo premio dei premi. Non entriamo nella valutazione, ma entriamo nell’ultima fase che e’ quella di consegna.C’e’ stato poche settimane fa’, il convegno del COTEC, che insieme abbiamo federato e abbiamo fatto diventare COTEC Europe, quest’anno era il turno dell’Italia, l’abbiamo svolto a Napoli al Teatro San Carlo, Cotec Europa, vertice a Napoli con il re di Spagna e due presidenti, alla presenza del re di Spagna. E’ stato veramente un successo, con un elegante colazione offerta al Presidente Mattarella al Palazzo Reale, con il Re di Spagna Juan Carlos fodatore del COTEC. Sono anche Presidente della Fondazione Real Sito di Carditello, che abbiamo rivitalizzato completamente, poi teniamo 30 cavalli hanno avuto gia’ quattro puledrini che sono nati in questo periodo, e’ un sito che era stato sempre occupato dalla camorra, sta’ proprio al confine con Casal di Principe, una Reggia Borbonica che abbiamo ripreso, abbiamo recuperato parecchi soldi sia dal Ministero dei Beni Culturali, sia dai Fondi Europei, e stiamo cominciando ad usarli questi fondi, in totale siamo riusciti a recuperare 17-18 milioni. E’ importante avere delle indicazioni in che direzioni dobbiamo andare, i Governi devono dare indicazioni politiche, perche’ la politica e’ fondamentale, anche per gli imprenditori. Credo e sono veramente convinto che l’nnovazione e’ un elemento di caratterizzazione anche nel sociale. Sono anche Presidente di Campania Digital Innovation Hub, sull’Industria 4.0, l’organismo promosso dall’intero sistema campano di Confindustria unitamente all’Ance regionale. Con questo sto’ realizzando una cosa bella, ho convinto 11 grandi aziende ad aprire i laboratori alle piccole aziende per trasferire a loro tutte le informazioni, la sensibilita’ dell’utilizzazione del sistema Industria 4.0, e quindi il giorno 4 giugno pomeriggio si svolge questo evento presso la Mostra D’Oltremare di Napoli , nella sala Centro congressi , con un appuntamento mattutino con Assemblea Pubblica, infrastrutture materiali e immateriali, per un futuro di sviluppo della coesione e della competivita’ del mezzogiorno, e nel pomeriggio con CONNEXT, primo incontro a livello territoriale di partenariato industriale.Nel pomeriggio presentiamo questo modello nuovo per il Paese, l’abbiamo fatto mettendo le migliori aziende che avevamo, nei quali aprono i loro laboratori, sia per fare dimostrazioni, quindi aiutare l’azienda per esempio a vedere se la tecnologia va bene per loro, sia anche a presentarlo in nuova tecnologia.