A cura di Maridi Vicedomini 

Mala tempora currunt per il Turismo che rappresenta una dei principali indotti economici del nostro Bel Paese e di certo il più prezioso per l’Italia del Sud. Allo stato attuale, in emergenza Covid 19, Il tema turistico, tra i più penalizzati dalla PANDEMIA, non è stato ancora trattato dal Governo Centrale, né tantomeno affrontato sotto il profilo normativo, non essendo stata emanata alcuna disposizione normativa che lo riguardi. Ne parliamo con Cesare Foà, Presidente Advunite , Responsabile regionale Aidit Confindustria Campania
Presidente Foà, lei si occupa di Turismo fin da ragazzo
“Sì’, il Turismo è sempre stata per me una grande passione più che un’attività. Sono nel settore dal 1982, da quando, appena diciottenne accompagnavo in gita gruppi di studenti e di anziani; all’epoca per esercitare la funzione di accompagnatore non era necessario il patentino ed io mi occupavo di verificare tutte la regolarità dei servizi offerti per questi viaggi di gruppo. Successivamente, pur iscritto all’Università e seguendo il mio corso di studi, fui invitato a lavorare in ufficio dall’agenzia per la quale svolgevo una consulenza esterna e dopo qualche tempo passai come responsabile in un’altra agenzia di viaggio fino a quando nel 1987 aprii la Fancy Tour, la mia agenzia in via Petrarca, nel quartiere dove sono nato e cresciuto”
Com’è cambiato il turismo rispetto a quell’epoca?
“Come tutti i segmenti di impresa, il turismo si è evoluto nel tempo grazie all’avvento della tecnologia come internet, al proliferare dei programmi televisivi sui viaggi, alle offerte low cost, tutti fattori che hanno di certo condizionato i gusti dei consumatori. Ad esempio, fino a qualche anno fa era impensabile programmare un viaggio in Groenlandia o in Islanda mentre lo scorso anni abbiamo avuto tante richieste in questa direzione. Ed ancora, molto gettonate alcune città quale Cracovia a dispetto di altre mete consuete come Parigi e Londra. Ciò perché c’è stato un forte incremento del turismo di massa che mira a guardare il costo di un viaggio piuttosto che la meta da raggiungere. E poi c’è stato il boom delle crociere con un decremento della richiesta dei villaggi, poiché oltre ad offrire una formula all inclusive per intere famiglie, danno la possibilità di toccare porti lontani, navigando con il massimo del lusso e dei confort per ogni cliente”
Il turismo a Napoli?
“Esso costituisce un fortissimo indotto economico per la città. In base a studi statistici è stato calcolato che per ogni 100 euro come voce turistica vengono calcolate altre 80 euro che il turista spende quotidianamente a Napoli, tra servizi di trasporto, di ristorazione ed acquisto di souvenir”
The day after Coronavirus per il turismo?
“Non si sa nulla al momento; bisogna attendere quali disposizioni verranno impartite dall’OMS e dalle varie Nazioni del mondo circa le misure di sicurezza dei mezzi di trasporto. Ad esempio, per gli aerei, c’è chi parla di disporre i sediolini in versi opposti, i numeri dispari verso la cabina di pilotaggio ed i numeri pari rivolti verso la fine dell’aereo o anche si pensa a divisori in plexigas. In ogni caso, i mezzi di trasporto dovranno ridurre la loro capienza del 30, 40% e ciò comporterà la scomparsa delle compagnie low cost ed un aumento considerevole delle tariffe di viaggio. Pertanto, lo spostamento diventerà un servizio extra lusso”
Presidente, lei quindi lamenta una significativa lacuna normativa e di azione del Governo italiano in materia turistica
“Sì, attualmente non c’è alcuna precisa indicazione per la riapertura delle strutture ricettive, per le modalità di trasporto, né per come ed in che termini le agenzie di viaggio devono predisporre pacchetti di vacanze per i propri clienti; l’estate 2020 è ormai alle porte e noi navighiamo ancora nel buio. Non c’ è alcuno dei 17 Saggi, componenti della Task Force costituita per fronteggiare emergenza Covid 19 che sia esperto di turismo e tutto ciò è molto grave considerando che esso rappresenta la terza industria italiana e la prima del Sud”
Presidente Foà ci esponga le sue richieste, quale autorevole rappresentante dell’industria turistica
“Il turismo è programmazione; noi non siamo in grado di offrire pacchetti turistici se le Istituzioni non ci forniscono precise indicazioni per la sicurezza sanitaria degli utenti. In tali condizioni le agenzie di viaggio non possono lavorare e noi stiamo chiedendo un aiuto concreto per la ripartenza, sulla scorta di una concreta programmazione da stilare con le autorità locali e centrali. Oggi si parla molto di “turismo in prossimità” ovvero nei pressi del proprio comune di residenza, ma le lacune normative non ci consentono di operare nemmeno in tal senso. Di una cosa sono certo: se non si interviene presto il turismo morirà, comportando un gravissimo dissesto economico, considerando i milioni di lavoratori impegnati in questo settore”