La periferia est di Napoli è stata attraversata nel pomeriggio di ieri da tre fiumare di maestri di strada, giovani delle scuole del territorio, educatori in formazione, giovani musicisti, arteducatori e peer educator, maestri percussionisti e cittadini che hanno dato vita a una lunga passeggiata sonora, colorata, allegra, rumorosa e che si sono riversate per la performance finale negli spazi esterni dell’ex IC Marino Santa Rosa, Lotto G di Ponticelli, in quella che sarà la sede delle attività socioeducative di Maestri di Strada e delle altre associazioni del territorio, il futuro “CUBO – Cantiere Urbano per la Cura del Bene Comune”.

Dopo tre giorni di laboratori di percussioni tenuti da Maurizio Capone leader dei Bungtbangt di Napoli, Carlo Ravot del progetto “Drum Attack” del Crams di Lecco e Tommaso Scarimbolo direttore e maestro di Bembè- Arti musicali e performative di Ruvo di Puglia, coordinati da Irvin Vairetti, in collaborazione con Cira Maddaloni, Maria Rosaria Ferraioli e Nicola Laieta di Maestri di Strada, i 100 e più partecipanti hanno invaso le vie di Ponticelli, San Giovanni e Bara per dichiarare il desiderio di tornare in classe “#Finalmente scuola…stamm sempe ccà!”, per suonare la colonna sonora che unisce l’Italia – da Napoli a Ruvo di Puglia a Lecco – nel rientro a scuola tra mille ansie, difficoltà e incertezze: un messaggio di presenza e di responsabilità nei confronti dei giovani, delle famiglie, dei docenti, degli educatori per scrivere insieme un patto condiviso di solidarietà, di comunità, di salute per ripartire.

L’evento “#Finalmente scuola…stamm sempe ccà!” è stato realizzato con il contributo e il sostegno della Regione Campania per il progetto Comuni_Care, di Fondazione Con il Sud per il progetto “A-scetate” e del MIUR per il progetto “I CoroNauti”.

L’evento è stato organizzato da Maestri di Strada onlus in collaborazione con il CRAMS di Lecco, Maurizio Capone & i Bungtbangt di Napoli, Tommaso Scarimbolo di Bembè – Arti musicali e performative di Ruvo di Puglia, l’Associazione Terra di Confine, il Teatro NEST e l’Associazione Art.33 – Associazione Gioco Immagine e Parole, il Centro ESTER, l’I.C. 83° Porchiano-Bordiga di Ponticelli Napoli, l’Associazione Trerrote, l’Associazione est, il Centro Studi Quadrifoglio Protezione Civile. Con il patrocinio del Comune di Napoli.

L’iniziativa si inserisce nel progetto della rete nazionale #finalmentescuola.

Dichiarazioni

Cesare Moreno, Presidente di Maestri di Strada onlus di Napoli
«Non c’è stato mai nella storia, neppure in tempo di guerra, una chiusura della scuola così prolungata. E questo ha aiutato tutti noi a capire che la scuola è molto più importante delle materie che insegna perché è il luogo più importante in cui le generazioni si prendono cura l’una dell’altra e in cui i giovani possono conoscersi tra loro e rifondare il questo modo il patto sociale.
La scuola ci manca e per questo abbiamo deciso di ricordarla rumorosamente, vogliamo far sentire alla città con due settimane d’anticipo che i giovani e i maestri di strada sono al lavoro, che sono presenti: stiamo qui, siamo ancora qui e non potrete dimenticarvi di noi, così come non potrete dimenticarvi di questa periferia che ha trovato la sua voce».

Irvin Vairetti, coordinatore del Polo Musicale di Maestri di Strada onlus di Napoli
« #finalmentescuola stamm semp ‘cca è stato voluto da tutta comunità coinvolta da Maestri di Strada nelle sue attività per affermare a suon di percussioni che la scuola non si è mai fermata, quella sul territorio, quella delle associazioni che sono andate ben oltre i ritardi, le attese, le comunicazioni non sempre chiare delle istituzioni. Per noi Maestri di Strada è fondamentale ripartire dai linguaggi artistici, dal loro potere comunicativo che offre ai nostri ragazzi, e a noi educatori, una occasione per mettere in campo il nostro potenziale immaginativo, creativo necessario per sostenere anche l’apprendimento formale. Abbiamo fatto rumore, un rumore armonico che ha creato una sinfonia di grande energia che doniamo alla città e all’Italia tutta».

Carlo Ravot, progetto “Drum Attack” del Crams di Lecco
«Abbiamo portato a Napoli il nostro Drum Attack, laboratorio riservato a ragazzi di scuole secondarie di primo e secondo grado che ha per protagoniste le percussioni non convenzionali; un progetto già sperimentato a Lecco, che ha avuto come momento clou una divertente parata conclusiva. È stata un’occasione per incontrarci con percussionisti/educatori operanti a Napoli, per scambiare valide esperienze e sperimentare nuove metodologie educative».

Maurizio Capone, leader dei Bungtbangt di Napoli
«Grazie per l’invito a Maestri di Strada per continuare a tenere viva l’attenzione sulle attività che svolgono le associazioni sul territorio che non si sono mai fermate durante il covid e che a maggior ragione ora vogliono far sentire la loro presenza alla comunità. Un’occasione speciale #finalmentescuola stamm semp ‘cca perché ha messo insieme diverse realtà italiane del mondo delle percussioni coinvolgendo anche Tommaso Scarimbolo da Ruvo di Puglia e Carlo Ravot da Lecco. Il mio contributo: fare l’ammuina con gli strumenti costruiti con materiali riciclati e quindi richiamare l’attenzione sui temi a me cari l’educazione, la musica, l’ambiente. Siamo partiti oggi con questo nuovo progetto condiviso, speriamo di non fermarci più».

Tommaso Scarimbolo, direttore e maestro di Bembè – Arti musicali e performative di Ruvo di Puglia
«Sono stato felicissimo di aver ricevuto questo invito da Irvin Vairetti, da Cesare Moreno e da tutti i Maestri di Strada che vedo sempre più numerosi e impegnati su più fronti. Ho potuto toccare con mano le esperienze vive dei ragazzi, i laboratori con loro mi hanno raccontato il percorso salvifico che hanno intrapreso attraverso la scuola, l’educazione e il sostegno dei maestri di strada. Io sono stato un ragazzino che ha vissuto la strada e sento tutto questo sulla pelle, sono stato educato dalla strada, dalle persone che ho incontrato in strada. La strada diventa educatrice, piena di risorse per la crescita. I laboratori e le passeggiate di questi giorni, tra le vie, i palazzi, le scuole della periferia est di questa città, sono un segno di resistenza alla complessità di quello che stiamo vivendo, una resistenza intelligente, una resistenza culturale»