“Qua vengono tutte montagne, con la neve sopra, le casette piccole, per la lontananza. Qua viene il cacciatore, la lavandaia (…). Questa e’ la capanna dove nasce Gesu’ bambino. Deve nascere il bambino la’ . Hai capito? Te piace, eh?”. “No?”. È forse uno degli scambi piu’ celebri del teatro italiano. A parlare mentre prepara il presepe e’ Luca Cupiello, uomo della bassa borghesia, legato ai valori familiari e alla tradizione. Ancora a letto c’e’ suo figlio Tommasino, giovane fannullone e sfaticato. Siamo in una delle commedie piu’ brillanti del teatro di Eduardo De Filippo: Natale in casa Cupiello, scritta nel 1931 e portata in scena per la prima volta al Kursaal di Napoli la notte di Natale dello stesso anno, dando avvio all’esperienza fortunatissima della Compagnia del Teatro Umoristico I De Filippo, con Filumena e Peppino. Mentre in questa stagione e’ Vincenzo Salemme a portare i Cupiello a teatro (dal 28 dicembre al 7 gennaio sara’ all’Alfieri
di Torino) e mentre Rai1 aggiunge un nuovo capitolo alla sua
collezione di trasposizioni eduardiane, con Napoli milionaria
affidata a Luca Miniero con Massimiliano Gallo e Vanessa Scalera
protagonisti (in onda il 18 dicembre), un lungo omaggio sotto
l’albero arriva anche da RaiPlay con Natale in casa De Filippo,
raccolta di quaranta commedie, disponibili sempre dal 18
dicembre, di cui il drammaturgo napoletano e’ stato autore e
interprete.
Gia’ perche’ mai nessun attore italiano ha recitato tanto per la
televisione, anche a dispetto di certi aneddoti circolati negli
anni sul suo rapporto con il nuovo mezzo. Il piu’ gustoso e
celebre, quello riportato da Romolo Valli: erano a pranzo a casa
De Filippo quando squillo’ il telefono. “Pronto qui e’ la
televisione”, disse qualcuno dall’altra parte della cornetta. E
di rimando Eduardo: “Ed io so’ ‘o frigorifero”.
Invece mai neanche alcun drammaturgo affido’ al nuovo mezzo cosi’
esplicitamente e con tanta determinazione il suo lavoro. Al
contrario di molti suoi contemporanei (e pure di molti che
arrivarono dopo), Eduardo non ebbe paura di perdere pubblico. Di
fronte all’immensa popolarita’ che gli regalo’ la tv facendolo
diventare un volto familiare nelle case degli italiani, intui’
presto che quella scatola avrebbe potuto anche educare un nuovo
pubblico. E cosi’ regalo’ le sue opere anche a chi, allora come
oggi, non avrebbe potuto vederlo recitare dal vivo.
Gia’ alla fine degli anni ’50 Eduardo si era concesso piu’ volte
alle telecamere della Rai. Ma fu soprattutto dal 1961, quando i
mezzi tecnici a disposizione iniziavano a fare passi da gigante
che divenne pioniere del Teleteatro. Creo’ un suo nuovo stile
nella regia, con la camera che si muove liberamente in scena, si
avvicina agli attori o ne racconta lo sguardo in soggettiva. E
nella recitazione, con quei primissimi piani sul suo volto
scavato che raccontano tutta la solitudine dei suoi personaggi.
Un anno fa tante furono le proteste degli utenti quando alcuni
suoi titoli vennero ritirati dall’offerta di RaiPlay. Oggi la
nuova preziosa raccolta conta le due versioni di Natale in casa
Cupiello, quella del 1962 con anche Nina De Padova e Pietro De
Vico, e quella del 1977 con anche Luca De Filippo, Pupella
Maggio, Gino Maringola e Lina Sastri. Si va dalle prime riprese,
come Miseria e nobilta’ e Bene mio e core mio del 1955, a prove
piu’ recenti come Il berretto a sonagli e Il contratto,
registrate nel 1981. E poi titoli celeberrimi, Filumena
Marturano del 1962 con Regina Bianchi nella parte della
protagonista, Napoli milionaria, Non ti pago, Uomo e galantuomo,
Il sindaco del rione Sanita’ , Questi fantasmi, Gli esami non
finiscono mai. E testi da riscoprire, almeno per i piu’ , come
Amicizia, Lu curaggio de nu pumpiero napulitano o Mia famiglia.