Stasera (ore 18) in 30 mila per il debutto del nuovo allenatore: contro il Parma torna la squadra tipo di Ancelotti ma con il modulo 4-3-3 di Marco Azzi II Napoli torna al San Paolo a distanza di appena tré giorni, ma dalla goleada contro il Genk di mercoledì scorso sembra essere trascorsa una eternità. Sulla panchina azzurra non ci sarà infatti Carlo Ancelotti, protagonista suo malgrado di uno degli esoneri più beffardi della storia del calcio: immediatamente dopo un exploit con cui aveva regalato al suo club 13 milioni di euro e un posto di prestigio tra le migliori sedici squadre d’Europa. La crisi profonda in campionato ha tuttavia costretto De Laurentiis a girare pagina lo stesso, affidando a Riño Gattuso il compito di tentare una difficilissima rimonta in classifica, che comincia con il mortificante scontro diretto per il settimo posto in programma oggi (ore 18) con il Parma. Le due formazioni – per quanto possa sembrare inverosimile hanno infatti gli stessi punti e i demeriti di Insigne e compagni sono almeno identici ai meriti con cui hanno viceversa scalato una posizione dopo l’altra i loro awersari: ai nastri di partenza con l’obiettivo di evitare la retrocessione. Al San Paolo sognavano invece di lottare per lo scudetto e la delusione rimane forte. Gli spettatori potrebbero alla fine essere 30 mila, grazie al risveglio della prevendita delle ultime ore. Ma toccherà al Napoli fare la prossima mossa, ora, dimostrando di essersi liberato con l’esonero di Ancelotti degli equivoci di natura tattica e soprattutto dalla paura, concause dell’a stinenza da vittorie in campionato che dura addirittura dal 19 ottobre: quasi due mesi fa. Il cambio in panchina è l’ultima speranza per De Laurentiis di rilanciare la caccia almeno al quarto posto, lontanissimo. La riscossa dovrà partire subito, già nei 90′ con il Parma. A Gattuso è stato chiesto il miracolo di cambiare volto al Napoli in tré giorni, che a Castel Voltumo sono stati sfruttati dal nuovo tecnico per una full immersion conclusa con il ritiro. Allenamenti più lunghi e duri, sedute tattiche approfondite, lezioni davanti al videotape. Ma gli azzurri hanno chiesto e ottenuto soprattutto di tornare al 4-3-3, il modulo chiesto anche ad Ancelotti. Dirà il campo se si trattava di un alibi o di una esigenza reale del gruppo, disattesa dal precedente allenatore. La sfida con il Parma darà delle indicazioni solo parziali, in questo senso, visto che le motivazioni di Insigne e dei suoi compagni saranno molto più forti rispetto a quelle degli ultimi mesi. Adesso infatti i tifosi si aspettano una reazione di orgoglio da parte dei calciatori, dopo l’avvicendamento sulla panchina. Ancelotti ha pagato per tutti, restando stritolato anche dallo scontro frontale tra De Laurentiis e la squadra. Ora le due parti si sono un po’ riawicinate, con il presidente che ha assistito addirittura ai bordi del campo agli ultimi allenamenti. Gattuso si è offerto nel ruolo di mediatore per trovare una soluzione alla vicenda delle multe, che potrebbe rientrare se il Napoli si rimetterà a vincere pure in campionato. Al di là dell’aspetto psicologico, però, l’avvento del nuovo allenatore dovrà assicurare la svolta dal punto di vista tecnico. Il 4-3-3 restituisce un ruolo centrale a Insigne, che comporrà il tridente con Callejón e Milik. Nel centrocampo a tré toccherà invece ad Allan fare da scudo davanti alla difesa, con Fabián e Zielinski che avranno maggiore margine d’azione ai lati del brasiliano. Il quartetto difensivo sarà invece confermato, con Mario Rui favorito nel ballottaggio di Hysaj. Più di una rivoluzione sembra una restaurazione, che dovrà essere completata sul mercato con l’arrivo di un regista. Ma intanto, nel “Ringhio Day”, conta solo ritrovare la vittoria. L ‘ex tecnico del Milan punta su Insigne con Callejón eMilik Allan centrale, ma a gennaio arriverà un vero regista –