Almeno 100 bambini nel solo stato di New York ne sono stati colpiti negli
ultimi mesi con tre decessi, ed anche in Italia il numero dei
casi segnalati sembra essere in crescita. Continua a far
discutere la rara e pericolosa sindrome infiammatoria che puo’
colpire le arterie del cuore simile alla Malattia di Kawasaki,
che si pensa possa essere collegata al virus SarsCov2. I primi
dati italiani del fenomeno sono stati segnalati dai pediatri
dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, il cui studio e’ stato
oggi pubblicato sulla rivista Lancet: i casi, affermano, sono
aumentati di 30 volte e ne sono stati registrati 10 solo negli
ultimi due mesi.
Il fenomeno e’ stato segnalato anche in Spagna, Svizzera, Gran
Bretagna e Francia, ed il governatore dello Stato di New York
Andrew Cuomo ha definito la situazione “molto inquietante”. E se
il legame con il nuovo coronavirus accende il dibattito, una
conferma in tale direzione pare arrivare dallo studio dei
pediatri bergamaschi: secondo il report, il SarsCov2 potrebbe
essere connesso a questa sindrome. Lo studio e’ basato sulla
descrizione di 10 casi osservati da febbraio ad aprile, di cui 8
positivi al virus, e si evidenzia appunto un aumento di ben 30
volte dei casi. Mentre sono state infatti 19 le diagnosi in
quell’area in 5 anni fino a meta’ febbraio (cioe’ meno di 4
l’anno), ci sono stati ben 10 casi tra il 18 febbraio e il 20
Aprile. Inoltre, rispetto alla casistica dei 5 anni precedenti,
i 10 casi sono risultati in media piu’ gravi, con piu’ complicanze
a livello cardiaco e anche l’eta’ media dei pazienti e’ diversa
dal consueto.
Gli autori affermano quindi che i loro risultati
rappresentano una associazione tra l’epidemia di SarsCov2 e una
condizione infiammatoria simile alla malattia di Kawasaki nella
provincia di Bergamo. Precisano che si tratta di una condizione
“simile” alla sindrome di Kawasaki perche’ i sintomi sono
differenti e piu’ gravi rispetto alla patologia come conosciuta
finora. Il “nostro studio – afferma l’autore principale, Lorenzo
D’Antiga – fornisce la prima chiara evidenza di un legame tra
l’infezione da SarsCov2 e questa condizione infiammatoria”.
Invita tuttavia ad evitare allarmismi Alberto Villani, membro
del Comitato tecnico scientifico (Cts) e presidente della
Societa’ italiana di pediatria, secondo il quale il collegamento
alla Malattia di Kawasaki rischia di essere fuorviante: “Una
cosa e’ la Malattia di Kawasaki, che e’ una sindrome rara studiata
da anni e che presenta precise caratteristiche, altra cosa –
afferma all’ANSA – e’ questa sindrome iper infiammatoria acuta
che si sta ora osservando e che potrebbe avere un collegamento
con il SarsCov2. Sono due condizioni diverse”.
Fondamentale ora sara’ approfondire gli studi: “Come Societa’
italiana di pediatria e insieme all’Istituto superiore di sanita’
– conclude l’esperto – stiamo verificando i casi verificatisi in
Italia”.