Napoli – Atalanta 0-2, questo il risultato della 26esima giornata di campionato.
Nelle prossime settimane gli azzurri saranno impegnati in un vero tour de force che però inizia nel peggiore dei modi, napoli-1gli uomini di Sarri non riescono a guadagnare 3 punti in casa contro un’avversario accessibile che però, aveva preso già 3 punti in quel di Bergamo nel mese di ottobre.
C’è da dire che, oltre ai demeriti del Napoli ci sono molti meriti da riconoscere all’Atalanta di Gasperini: impeccabile in difesa e decisiva in attacco, i neroazzurri non si sono per niente fatti impressionare dalla folla del San Paolo (circa 40 mila spettatori).
Il primo tempo si apre sotto una pioggia incessante che però non ha scoraggiato i tanti tifosi azzurri che avevano acquistato il biglietto, il San Paolo era stracolmo ma, ci si aspettava qualcosa in più.
Non mancano prima del fischio d’inizio cori e contestazioni rivolte al Presidente del club azzurro Aurelio De Laurentis, anche se, qui e la sugli spalti si sentiva qualche dissidente di tutte le critiche rivolte al Presidente temendo che, un clima del genere potesse solo danneggiare la squadra influenzando il clima negli spogliatoi.
E forse è proprio così.
Prima frazione di gara abbastanza lenta, le due squadre sembra che si attendono a vicenda, sperando di beffare l’avversario con un contropiede improvviso.
Dopo i primi 10 minuti di gioco l’Atalanta ha acquistato fiducia nei suoi mezzi riuscendo a guadagnare metri anche grazie alla poca vena ispiratrice di tutti gli uomini azzurri.
Il vantaggio dei bergamaschi arriva al 28’ minuto quando un calcio d’angolo ha generato una mischia e Caldara l’ha messo in rete su colpo di testa.
Dopo qualche minuto la palla del pareggio era stata offerta a Mertens, che, ancora una volta poco ispirato si è divorato la chance al 39’, dopo essersi liberato in area. Poi il belga ci ha riprovato su punizione, trovando la superba parata di Berisha (e il palo).
Si chiude il primo tempo sul risultato di 0-1, tutti aspettano la ripresa ma, nonostante le tante sostituzioni provate da mister Sarri la musica non cambia, al 14’ entra Milik al posto di Hamsik, l’allenatore azzurro prova diversi moduli di gioco ma la storia è sempre la stessa, l’Atalanta ha tenuto un pressing a tutto campo che ha soffocato la vivacità e l’arguzia degli azzurri, al resto c’ha pensato Berisha, che si è reso protagonista di parate plastiche e spettacolari, blindando di fatto la porta agli azzurri.
Quando tutti si aspettavano la reazione del Napoli di Sarri, ecco la grande partenza dell’Atalanta di Gasperini.
Al 22’ arriva l’espulsione per doppio giallo di Kessie, ma nenache con l’uomo in più gli azzurri sono riusciti a trovare il varco giusto per andare in rete.
E in contropiede è giunto il colpo del definitivo ko firmato ancora da Caldara, stavolta addirittura in versione centravanti.
Alla mezz’ora del secondo tempo doppia sostituzione per il Napoli, Maggio e Pavoletti per Hysaj ed Insigne ma nulla accade, e il trimplice fischio arriva dopo i 5 minuti di recupero.
L’Atalanta oltre che, portar via dal campo partenopeo 3 punti preziosi ha anche interrotto la lunga striscia positiva degli azzurri, 14 risultati utili consecutivi in Campionato; il Napoli non perdeva infatti dal 29 ottobre contro la Juventus.
Gasperini c’era riuscito già nel girone di andata a strappare 3 punti a Sarri, ma ora bisogna guardare avanti, quel che fatto è fatto, ci sono troppe partite importanti, troppi traguardi ancora raggiungibili per gli azzurri, e i tifosi sembra aver capito cosa serve alla squadra più della stessa dirigenza.
Questo i giocatori sembra l’abbiano colto, e infatti, dopo il triplice fischio sono andati sotto le curve a ringraziare un popolo che fa di uno sport una vera passione incondizionata; i tifosi sono rimasti li, oltre il 90’ sotto una pioggia che non ha smesso un attimo di cadere solo per incoraggiare e applaudire i loro beniamini nonostante la prestazione non sia stata tra le migliori, perchè loro sanno che così si deve fare, le critiche ci stanno ma, si fanno nei bar e tra le vie della città il giorno dopo, ma allo stadio si va per applaudire, incoraggiare e stimolare la squadra, e di questo i tifosi partenopei possono essere definiti i migliori maestri.

A cura di Monica Gilardi