Gli orologi solari altro non sono che il disegno, sulla Terra, del moto apparente del Sole. Questo immateriale contatto tra Terra e Cielo costituisce un elemento di intramontabile fascino che rende ancora oggi le meridiane, e più in amitrano 2generale gli orologi solari, un naturale luogo d’incontro di Arte, Filosofia, Geometria, Geografia, Fisica e Astronomia. Questi preziosi sono la memoria di un sapere pregiato ed antico, di quando l’uomo regolava il proprio agire in stretta connessione con lo svolgersi dei naturali cicli diurni e annuali. Nella certosa di San Martino a Napoli è possibile ancora oggi osservare tre pregevolissimi orologi solari; il primo, e più famoso, è la linea meridiana che si trova nel Quarto del Priore, realizzata nel 1771 da Rocco Bovi. Il secondo orologio solare si trova nel chiostro adiacente ma le linee del tempo sono state cancellate fin dai primi anni del XX secolo e dunque il quadrante si presenta banalmente intonacato ma con la presenza ancora di uno gnomone infisso nella parete. Il terzo orologio presente nella certosa, nel terrazzo limitrofo alla sala della meridiana, è un singolare esempio di quadrante multiplo scolpiti nel marmo. Scarsamente valorizzati dall’allestimento museale. Il libro Disegnare il Tempo. Rocco Bovi e gli orologi solari della Certosa di San Martino, di Alessandra Pagliano, Roberta Murolo e Luca Santoro, propone un progetto di valorizzazione degli orologi solari che necessariamente parte dalla conoscenza, per giungere a interventi di conservazione, riqualificazione e promozione che pongano le basi per la conseguente utilizzazione. Il libro sarà presentato Venerdì 30/01/2015, alle ore 10, presso l’Archivio di Stato di Napoli (Piazzetta del Grande Archivio,5 Napoli).

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