La zona arancione non ha finora avuto effetti sulla febbre del Coronavirus che è sempre alta in Campania. L’effetto varianti, soprattutto quella inglese, si fa sentire e ha riverberi anche nella stratificazione per età, più contagi giornalieri, incidenza per abitanti in crescita, indice di infettività Rt con profilo esponenziale, ospedali quasi all’orlo e unità di cura subintensivc pressoché esaurite . Sono queste le premesse di un clima sempre più gravido di preoccupazioni che si respira in unità di crisi regionale. Zona rossa sempre più vicina.  L’emergenza sanitaria «Campania zona rossa> le varianti senza freni e subintensive esaurite Ospedali in affanno, diffusione del virus Postazioni d’emergenza a Ponticelli, Noi aumentata del 50% nell’area metropolitana e Boscotrecase, appello alle cliniche priva Ettore Mautone La zona arancione non ha finora avuto effetti sulla febbre del Coronavirus che è sempre alta in Campania. L’effetto varianti, soprattutto quella inglese, si fa sentire e ha riverberi anche nella stratificazione per età: più conta giornalieri, incidenza per  abitanti in crescita, indice di infettività Rt con profilo esponenziale, ospedali quasi all’orlo e unità di cura subintensive pressoché esaurite. Sono queste le premesse di un clima sempre più gravido di preoccupazioni che si respira in unità di crisi regionale. Nella cabina di regia che si è riunita ieri sono emerse difficoltà, riguardo alla disponibilità di posti letto, in tutte le aziende sanitarie. La variante ha fatto lievitare i setting di cura ad un gradino più alto ed è ormai difficile trovare un paziente che non abbia bisogno di un intenso “Campania zona rossa” ; varianti senza freni e subintensive esaurite . ‘ sostegno con ossigeno. Il presidente della Regione Vincenzo De Luca ha chiesto da giorni di riattivare tutti i reparti messi in stand by dopo l’ondata autunnale: mancano posti di sub-intensiva. A Boscotrecase e Noia esistono ancora una paio di reparti da mettere in moto e così anche al Covid center modulare di Napoli est ma il grande limite resta quello del personale specialistico che è pressoché impossibile reperire senza chiudere le attività ordinarie. Una strada in salita che impatta fortemente sui livelli di assistenza. Anche l’ipotesi di riattivare la quota di posti letto delle Case di cura accreditate ha il proprio limite nella disponibilità soprattutto di posti letto a bassa intensità di cure. Un equilibrio precario che potrebbe a questo punto quasi certamente sfociare nel passaggio della Campania in zona rossa sin dal prossimo lunedì con lo scotto da pagare alle nuove regole che, posticipando il giro di vite alle restrizioni all’inizio della settimana, presterebbe il fianco ai contagi della movida. Non è un caso che nell’ultima settimana di febbraio l’incidenza di nuovi casi, rispetto alla settimana precedente, a Napoli e provincia sia aumentata di circa il 50 per cento con sempre una prevalenza di infezioni registrata tra giovani e giovanissimi, veri protagonisti dell’innesco di questa terza ondata che si profila in Campania con l’aggravante di dover ora fronteggiare un virus mutato e più aggressivo capace di sovraccaricare le strutture sanitarie e intralciare anche le procedure vaccinali in corso.