Nel 91% dei casi almeno un sintomo tra cefalea atipica, riduzione del visus (vista), tosse persistente, insonnia, disturbo del respiro, mio-artralgie (dolori muscolo-scheletrici localizzati). Inoltre, due sintomi,
ritenuti meno frequenti ma di grande valenza statistica riscontrati sono, nel 76% dei pazienti, ‘brain fog’ (nebbia cerebrale) definita da disturbo attentivo, confusione mentale e sensazione di disagio nella memoria di recupero. Ed ancora: nel 69% dei pazienti ‘fatigue’ (fatica subacuta post-infettiva) intesa come astenia associata a malessere generale correlato principalmente alla neuropsiche. Questi gli effetti del long Covid secondo quanto emerso da uno studio che ha coinvolto gli oltre 3mila pazienti trattati e
provenienti da tutta Italia nel centro Long Covid Citta’ Bianca, del gruppo Ini, a Veroli (Frosinone). A curarlo il responsabile della struttura, Fernando Lunedi, che ha presentato il lavoro a Lisbona nell’ambito della seconda edizione degli European Private Hospital Awards. “Un invito – spiega il medico – motivo di grande orgoglio per il Gruppo Ini, che e’ stato davvero pioniere nel trattamento delle patologie da Long Covid”. “Se l’emergenza da Covid e’ ufficialmente finita, quella da
long Covid la porteremo avanti ancora a lungo, probabilmente per
anni. Siamo stati tra i primi in Italia, nel gennaio del 2021 –
riferisce il medico – ad intuire la necessita’ di creare percorsi
terapeutici per gli strascichi del Covid, quando ancora la
denominazione ‘Long Covid’ non esisteva. Si stima che oggi
interessi piu’ di 65 milioni di persone nel mondo”.
Ognuno dei 3mila pazienti in accesso all’Ambulatorio
Integrato Post Covid e’ stato sottoposto a triage, intervista
infermieristica e visita medica ambulatoriale per
l’inquadramento del caso. Il campione trattato e’ a lieve
maggioranza femminile, con una prevalenza della fascia d’eta’
compresa tra i 30 e i 55 anni, rispetto alla fascia 56-80 anni.
Alla prima fase di inquadramento sono seguiti follow up
periodici di controllo a 1 mese e successivamente a 3, 6 e 9
mesi.
In 7 pazienti, soprattutto donne, e’ stato possibile
diagnosticare mielite cerebrale, una infiammazione del cervello
in termini semplici che necessita’ di stretta osservazione e cure
per follow-up di 12/15 mesi. In 5 pazienti si sono presentati
segni e sintomi riconducibili a nevralgie specifiche degli arti
inferiori e tremori e spasmi involontari che derivavano da
spossatezza e deficit a mantenere la stazione eretta. Frequente
ritrovare in ambulatorio, lo sviluppo pregresso di polmonite
interstiziale.
“Quello che emerge dal nostro studio – spiega Lunedi – e’ che
esistono diverse e numerose varianti di long Covid determinate
da diversi fattori, il cui mix e’ unico per ogni paziente: dosi
di vaccino, eta’ , sesso, comorbilita’ , tipologia di trattamento
usato durante l’infezione da Covid, accesso al ricovero
ospedaliero, se necessario, somministrazione di antivirali o
sieroterapia con IG. Un’altra risposta importante che ci ha
fornito lo studio e’ che la tempistica di accesso al percorso di
cura da Long Covid come anche l’attenzione all’alimentazione e
agli stili di vita hanno un rilievo importante”.