Per chi e’ malato di schizofrenia, la probabilita’ di suicidarsi e’ molto piu’ alta rispetto al resto
della popolazione: il tasso di suicidio per questi pazienti e’
infatti 170 volte maggiore degli altri, come hanno calcolato i
ricercatori del Centro di salute mentale e dipendenze del
Canada, nello studio pubblicato sulla rivista Schizophrenia
Research.
L’indagine si basa sull’analisi dei dati riferiti ad un periodo
di 20 anni – il piu’ vasto del genere mai fatto – e delle
statistiche su piu’ di 75000 pazienti, dopo la prima diagnosi. In
media, ogni paziente e’ stato seguito per quasi 10 anni. I
ricercatori hanno individuato diversi fattori predittivi del
rischio di suicidio, come l’aver avuto manifestazioni di
disturbi dell’umore o ricoveri prima della diagnosi di
schizofrenia, o se la diagnosi e’ arrivata in tarda eta’ oppure
trovarsi nei primi 5 anni dalla diagnosi.
“Anche se le persone con questi disturbi sono a piu’ alto rischio
di suicidio, noi possiamo focalizzarci su chi e’ piu’ in pericolo
con terapie e politiche diverse”, commenta Juveria Zaheer,
coordinatrice dello studio. “In passato i medici si
concentravano nel trattare la psicosi quando appariva – aggiunge
Paul Kurdyak, uno dei ricercatori – Questo studio mostra invece
che le terapie devono includere la prevenzione del suicidio fin
dall’inizio”.
Secondo i ricercatori andrebbe aumentato il limite d’eta’ per
essere ammessi ai programmi sui primi episodi di psicosi (molti
dei quali chiusi a chi ha piu’ di 30 anni) e anche la durata
delle cure di follow-up dopo il primo episodio. “Ora che
sappiamo cosa sta accadendo – conclude Zaheer – dobbiamo capire
meglio perche’ . Il prossimo passo sara’ studiare le esperienze
vissute dai malati che hanno avuto pensieri suicidi”.