Una pizza collettiva che e’ un vero e proprio melting pot di tradizioni e sapori perche’ e’ stata preparata con gli ingredienti di varie culture del mondo. “Informal Lunch” e’ uno dei workshop nell’ambito di EDI Global Forum, l’evento internazionale di Fondazione Morra Greco in collaborazione con la Regione Campania, che ha riunito a Napoli oltre 100 istituzioni culturali da tutto il mondo (tra i quali MoMA, Victoria & Albert, Stedelijk), in rappresentanza di 30 Paesi e di tutti e 5 i continenti. Ideato dall’artista Eugenio Tibaldi, “Informal Lunch” si e’ svolto a piazza Garibaldi – cuore pulsante della citta’ a sua volta, per vocazione naturale, un vero e proprio melting pot – nell’ultima giornata della seconda edizione di EDI Global Forum. A cimentarsi nel laboratorio, facendosi ciascuna portavoce delle proprie esperienze, 15 giovani donne provenienti da Siria, Egitto, Marocco, Bolivia, Algeria, Pakistan e Georgia. Donne
migranti che frequentano il centro interculturale Officine Gomitoli di Dedalus Cooperativa Sociale – partner dell’iniziativa che da oltre quarant’anni promuove incontri e convivenza tra le differenze – e che fanno parte del progetto SCIC Sistema Cittadino per l’Integrazione di Comunita’ finanziato
dal Fondo Nazionale Politiche Migratorie del Ministero del
Lavoro e Politiche Sociali che vede come capofila il Comune di
Napoli – Assessorato alle Politiche Sociali.
Le partecipanti sono state invitate a immaginare un menu’ di
pizze informali, accostando agli ingredienti tradizionali della
pizza – simbolo e specialita’ della citta’ di Napoli – sapori,
spezie e ricette provenienti dal proprio paese di provenienza o
che in qualche maniera glielo evocano. Unendo a una necessita’
come quella del mangiare l’esercizio di una pratica
trans-comunitaria, queste pizze raccontano l’incontro tra una
comunita’ di origine e una di arrivo, prefigurandone in questo
modo una del futuro.
Nel corso della giornata, le pizze sono state poi preparate
da Tibaldi insieme al gruppo di donne, coinvolgendo anche i
partecipanti di EDI Global Forum e gli avventori di Piazza
Garibaldi.
Il momento conviviale ha attivato per gioco l’invito a
ripensare l’immutabilita’ della tradizione, delle citta’ e del
significato di «identita’ ». Sono nate cosi’ pizze dai sapori
originali come la “Fantasia Algeria” (cous cous con carote,
patate bollite, peperone piccante, ceci, noci, mandorle, uva e
uova) e in piu’ pomodoro e mozzarella o la “Dehati Pizza” con
cipolla, olive verdi, zucca amara, peperone, pollo fritto,
pomodoro e mozzarella.
«La pizza e’ un simbolo della citta’ di Napoli e abbiamo voluto
immaginarne una del futuro, coinvolgendo persone che vivono
nella citta’ ma arrivano da Paesi diversi. La pizza assume cosi’
diverse identita’ e non e’ solo un cibo, ma si trasforma in un
elemento capace di aggregare, di sfamare e, allo stesso tempo,
di narrare storie, facendosi portavoce di un messaggio di
inclusione», ha spiegato Eugenio Tibaldi.
«EDI Global Forum si conferma una finestra necessaria sui tempi
che viviamo, tempi in cui sempre piu’ evidente e’ la necessita’ di
formazione alla cultura, ma soprattutto di comprendersi,
stringersi la mano, entrate in sintonia con l’altro da se’ », ha
spiegato Maurizio Morra Greco, presidente della Fondazione Morra
Greco.