“La notte era il momento peggiore. Non sapevo mai se avrei rivisto l’alba. C’erano coltelli nel
letto, minacce, botte. Di giorno non mi lasciava piu’ di cinque
dollari, cosi’ che non potessi mettere troppa benzina e
allontanarmi”. “Sono una mamma disperata. Mio figlio ha pagato
con il sangue, l’ho sempre detto. Perche’ si e’ innamorato della
donna sbagliata”. E ancora, “la bellezza per me era tutto. Ma
quel chirurgo e’ stato uno dei peggiori incontri della mia vita.
Quando mi sono tolta le bende ho visto un mostro: non ero io”. A
parlare e’ Adele, scappata da New York e da una vita di botte,
rinunciando pero’ ai suoi tre figli. È Angela, che racconta il
potere deflagrante di appartenere a una famiglia dell’onorata
societa’ in Calabria. Cristina, bellissima, che aveva fatto del
suo aspetto la sua ragione di vita e ha finito per pagare un
prezzo altissimo alle sue insicurezze.
Nella Giornata Internazionale dei diritti delle donne, a
raccontarsi sono loro, dodici voci al femminile, protagoniste di
“Lodo-L’ombra delle donne”, nuovo podcast dall’8 marzo in
esclusiva su Audible.it, dedicato ad altrettante storie di donne
che oggi risplendono proprio grazie a quelle zone scure del
dolore che hanno saputo affrontare e superare.
Storie eccellenti, “ma che potrebbero capitare a tutte”,
racconta all’ANSA l’autrice, Grazia De Sensi, di professione
digital markenting nell’editoria, ora firma e voce narrante del
progetto, “con tutte le consonanti e vocali sbagliate di una
calabrese trapiantata a Milano”, sorride. Al debutto e’ arrivata
dopo aver vinto la Audible Academy, progetto di formazione di
professionalita’ nell’audio entertainment in Italia nel contesto
del Master in Storytelling Audio della 24ORE Business. “A
margine di una lezione – racconta lei – stavamo parlando di
quanto le donne si sacrifichino di piu’ , di quanto spesso ci si
riempia la bocca con certe tematiche, con la solidarieta’ , ma poi
si faccia poco. Per lavoro avevo da poco incrociato la strada di
Adele, che, tra le maglie di una conversazione telefonica, mi
aveva confidato di non vedere i figli da anni. Mi e’ scatta
l’idea e con un registratore in tasca mi sono messa in macchina.
Sono arrivata a casa sua, in un paesino della Calabria, e mi
sono fatta raccontare cosa era accaduto”.
In un rete tutta femminile “di sorellanza” , una dopo l’altra
sono arrivate anche le altre storie, da Eva, che finisce nella
spirale di un marito che le usa violenza, a Sara che insegue il
sogno di un figlio e si ritrova in una spirale di cure ormonali
e turismo riproduttivo. E poi Marina, che scopre di aver un
fratello segreto, a 100 metri da casa; Maria Teresa, che con il
padre ha il coraggio di opporsi all’ndrangheta; Luisa che un
padre lo sogna per i suoi figli e invece porta in casa il
mostro; Anna, che combatte contro la sclerosi. Senza filtri,
speaker, ne’ effetti, le loro parole squarciano il velo su
alcuni “mostri” come la violenza domestica, lo stupro, la
chirurgia plastica, i tradimenti, la maternita’ a rischio, la
malattia, l’onore, che spesso le trascinano fin sulle pagine di
cronaca nera. “Come si sono ‘salvate’? Nella vita di tutti c’e’
un’alternanza tra chiaro e scuro – riflette l’autrice – Erano a
un punto in cui avevano bisogno di uscire dall’ombra, di piu’
luce, per se’ o per i figli, che spesso sono una leva
fondamentale. Mi ha colpito che da nord a sud spesso le mie
protagoniste usano parole simili. Sono state allontanate dalla
famiglia o dal contesto sociale. Alcune, ancora oggi, sono
appese alla loro ombra, ma sono tutte collegate, come un’unica
anima. Solo quando riusciremo davvero, con coraggio e senza
gelosie, a dirci che abbiamo valore, quando come gli uomini
riusciremo ad accettarci pienamente, solo allora noi donne
potremo davvero a uscire da quelle ombre. Ed essere finalmente
libere”.