Il fenomeno interessa molti quartieri e anche il centro storico. L’allarme per la deriva sociale: così si formano i boss di domani Rapine e scippi, ragazzi sono sempre più violenti A Fuorigrotta  armati di semiautomatica. Le bande minorili preoccupano le forze dell’ordine, perché sfornano i potenziali boss di domani. Negli ultimi giorni le cronache sono state riempite di episodi che hanno riguardalo adolescenti. Anche gravi. Lo scippo alla moglie di un dirigente della Dia in via Pica nel cuore del centro storico. La donna ha reagito con forza, aggredita all’uscita da un negozio. Ma il 15enne di Casalnuovo non aveva esitato a trascinarla a terra, attirando l’attenzione di due poliviolti che erano più avanti e che poi lo hanno fermato. Giovani sempre più violenti. Come nel quartiere Fuorigrotta, dove i poliziotti pochi giorni fa hanno bloccato in via Lepanto con una pistola Beretta con matricola abrasa completa di caricatore e 7 cartucce (di cui una in canna, l’arma era pronta a sparare). Mentre nella vicina Pianura i figli dei ras sono a caccia di visibilità. E studiano per diventare ‘grandi”. Aggrediscono i coetanei per ‘marcare il territorio’. Emerge dalle denunce presentate alla polizia. Tré in dicci giorni. Da parie dei genitori di ragazzi accerchiali ñ minacciati da gruppi di adolescenti in scooter armati di coltelli. Hanno 16 e 17 anni e si appostano davanti alla stagione della metropolitana e alla villa comunale. Ma anche in piazza Tafuri a Piscinola. Bloccano i coetanei e puntano i coltelli, “Qua dovete camminare con lu testa bassa, perche è zona noslru”. Fino al centro storico. Pure qui la situazione o complessa. Con ragazzini in cerca di futuro. Spesso allo sbando. Non ñ un caso se l’ex membro dcll’Antirackct Silvana Fucito abbia lanciato un monito chiaro: “Serve dare una prospettiva di vita a questi ragazzi, intervenire nel sociale, prima che sin troppo turili”. E ci sono poi gli episodi meno gravi. Come l’assalto all’opera d’arte in pia-‘va del Plebiscito. In questo caso si pentono subito le persone che hanno ‘assalito” l’installavionc. Con una lettera di scuse di uno dei giovani ripresi in un video: “Sono uno dei ragazzi del fiimato di piazza del Plebiscito, volevo solo dire che non è stata una cosa fatta con intenzioni vandaliche, volevamo sola mente divertirci ovviamente nel modo sbaglialo, ma non ci abbiamo pensato prima, chiediamo solo scusa, siamo umiliati per ciò che abbiamo fatto”. Il video aveva fatto il giro dei social, E non solo. Provocato lo sdegno degli abitanti, che avevano chiesto di identificare i responsabili del raid. Detto fatto. Gli investigatori della polizia municipale hanno requisito i filmati. Gli agenti da subito sospettavano una bravata di un gruppo di adolescenti, die aveva preso a schiaffi e calci l’installazione di Jago. Look down. al centro dello slargo,