Sono soddisfacenti ma non vincenti i numeri del vino italiano nel 2017, in un anno che ha ritrovato un’ottima spinta nel mercato interno ma che ha sofferto in competitivita’ sul fronte export per un sistema burocratico e amministrativo che ha causato la perdita di leadership in Usa. A parlare e’ Ernesto Abbona, presidente di Unione Italiana Vini, commentando i numeri del settore vitivinicolo nazionale, fotografati dai dati elaborati dal Corriere Vinicolo nell’ottava edizione dell’annuario ‘Vino in cifre’. Secondo la ricerca, il consumo pro capite di vino in Italia e’ di 36 litri (31 la birra), con una spesa annua da parte delle famiglie italiane di 4 miliardi di euro. ”Se la scarsa produzione del 2017 sta facendo sentire i suoi  effetti sul fronte prezzi, con ripercussioni negative sui
mercati internazionali – aggiunge Paolo Castelletti, segretario generale Uiv – il settore sta pero’ assistendo ad un risveglio della fase produttiva, con richieste di nuovi impianti che stanno contribuendo a compensare l’erosione strutturale delle superfici. Infatti oggi abbiamo un ‘vigneto Italia’ di circa 640
mila ettari”.
Un patrimonio che, secondo Abbona, va difeso puntando su una
migliore qualita’ delle vendite. ”Se possiamo dirci soddisfatti
per gli spumanti e dei vini in bottiglia italiani in Cina e in
Russia – conclude il presidente – c’e’ molto da fare per tornare
ad essere leader in mercati strategici come gli Usa, dove stiamo
patendo il ritorno dei francesi e il successo dei neozelandesi.
Da qui l’importanza di tornare ad investire come Sistema Paese
sul vino italiano, avendo il supporto delle Istituzioni in una
logica di sinergia e a riflettere come filiera unita, attuando
strategie di lungo termine”