Impossibile, ai tempi del coronavirus, radunare migliaia di persone in strada. Vanno cosi’
verso l’annullamento due delle celebrazioni religiose piu’
affollate di inizio maggio, la processione di San Gennaro a
Napoli e la festa di Sant’Efisio a Cagliari. In entrambi i casi
si ipotizzano riti alternativi, senza assembramento di fedeli,
ma le rispettive curie arcivescovili non hanno ancora preso
decisioni. Una cosa e’ certa: ne’ la peste ne’ le eruzioni
fermarono a Napoli il corteo delle reliquie del patrono, ci
riuscira’ il Covid 19.
“Uno stop della processione? Non e’ mai successo prima –
ricorda lo storico Paolo Jorio, direttore del Museo del Tesoro
di San Gennaro – nemmeno durante la guerra”. Una eventuale
celebrazione potrebbe svolgersi senza fedeli, come ipotizza
Riccardo Imperiali di Francavilla, della Deputazione di San
Gennaro, il sodalizio di discendenti di famiglie nobili che
custodisce le reliquie a nome della citta’. “La processione e’ da
escludere per l’inevitabile promiscuita’ della situazione, con
tantissime persone gomito a gomito – afferma. – Sarebbe
auspicabile una cerimonia nella Cappella con una processione
simbolica all’interno, per non interrompere la tradizione”. Un
rito a porte chiuse, proprio come saranno le celebrazioni
pasquali presiedute in duomo dal cardinale Crescenzio Sepe e
diffuse attraverso un’emittente televisiva campana.
Una decisione che “sarebbe molto triste – prosegue Imperiali
di Francavilla – ma in questo senso deve prevalere il rispetto
delle misure e il buon esempio deve partire dalle istituzioni.
Il nostro santo ci protegge anche senza la processione. In ogni
caso il 2 maggio pregheremo affinche’ finisca questa epidemia”.
La processione delle reliquie del santo si svolge da secoli
dal Duomo alla Basilica di Santa Chiara, attraversando il cuore
della citta’, nel sabato che precede la prima domenica di maggio.
La folla segue, attraverso i vicoli dei Decumani, il busto
d’argento dorato che contiene secondo la tradizione alcune ossa
del martire, e soprattutto il reliquiario che custodisce le
ampolline del sangue del patrono. E’ uno dei tre appuntamenti
annuali in cui i fedeli attendono il prodigio della
liquefazione: le altre date sono il 19 settembre e il 16
dicembre. Gli annali del miracolo riportano con evidenza le
occasioni in cui i napoletani si rivolsero a San Gennaro
chiedendo protezione contro le calamita’ naturali, dalla peste
alle eruzioni del Vesuvio: stavolta la preghiera contro il
coronavirus sembra destinata ad avvenire a distanza, magari in
streaming o davanti alla tv.
Anche la festa di Sant’Efisio a Cagliari e’ a rischio, almeno
nella versione degli ultimi decenni, quella conosciuta in tutto
il mondo per la lunga processione in abiti tradizionali della
Sardegna: impossibile pensare a una invasione di decine di
migliaia di fedeli davanti al rischio contagio da coronavirus. E
dalla rete spunta una possibile alternativa: il simulacro del
martire in giro per tutta la citta’, quartiere per quartiere, a
bordo di un pulmino di fronte ai fedeli affacciati ai balconi.