Non ci sara’ , probabilmente, una ‘quarta dose’ di vaccino anti-Covid estesa a tutta la popolazione italiana. Se l’andamento epidemiologico confermera’
il trend attuale di discesa delle curve e l’avvio di una fase di
diffusione endemica del virus SarsCoV2, l’ipotesi piu’ concreta e’
infatti quella di una nuova dose vaccinale in Autunno solo per
le fasce piu’ a rischio della popolazione, come ad esempio gli
anziani o gli operatori sanitari. Insomma, si potrebbe procedere
ad un richiamo ‘mirato’ per particolari categorie come accade
per l’influenza.
E’ questo lo scenario piu’ verosimile secondo il
sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, e dello stesso
avviso e’ anche il consulente scientifico del ministro della
Salute Walter Ricciardi cosi’ come il presidente della Fondazione
Gimbe Nino Cartabellotta. Mentre dunque sta per essere avviata
dal primo marzo la somministrazione della quarta dose per i
soggetti immunodepressi, si discute di quale sara’ la via da
prendere anche per il resto della popolazione.
“Saranno le evidenze scientifiche a suggerirci la strada
migliore: e’ possibile che dopo l’estate e con l’inizio della
stagione fredda – spiega Sileri all’ANSA – si possa valutare la
somministrazione di una dose vaccinale di richiamo anti-Covid
alle fasce della popolazione piu’ a rischio, come ad esempio gli
anziani, analogamente a quanto gia’ avviene per altre patologie
come l’influenza”. Da parte sua, Ricciardi ricorda come le case
farmaceutiche “stanno sperimentando vaccini che coprono da tutte
le varianti. Fino a che non arriveranno questi nuovi preparati
bisognera’ allargare per gradi la platea della quarta dose: prima
i grandi anziani e poi – afferma – i piu’ esposti al rischio,
cioe’ gli operatori sanitari. Specialmente prima dell’inverno”.
Che una dose ulteriore non sia da generalizzare lo sostiene pure
il presidente di Gimbe: “Ad oggi per la popolazione generale non
ci sono evidenze scientifiche che dicano che serve la quarta
dose”, autorizzata invece nei giorni scorsi in Italia dall’Aifa
proprio per gli immunodepressi. Cio’ anche perche’ , rileva Massimo
Ciccozzi, direttore dell’Unita’ di Statistica medica ed
epidemiologia molecolare del Campus Bio-medico di Roma, “stiamo
andando verso una fase endemica del virus SarsCoV2. In questo
contesto sara’ comunque necessaria una dose di richiamo, che
tuttavia dovrebbe essere consigliata solo alle fasce a rischio a
partire dagli anziani, perche’ , proprio come accade per
l’influenza stagionale, sono questi i soggetti piu’ a rischio di
conseguenze gravi”. In ogni caso, il richiamo “e’ importante che
sia somministrato utilizzando vaccini aggiornati al ceppo
prevalente o vaccini di nuova tipologia. Un richiamo con un
vaccino in uso, al contrario – avverte – potrebbe dare effetti
negativi portando il sistema immunitario a non reagire piu’ in
maniera adeguata”. Intanto la quarta dose booster e’ in arrivo
nel Regno Unito da questa primavera per tutti gli over 75 e le
persone vulnerabili dai 12 anni, parallelamente ai programmi sul
superamento di tutte le restrizioni. L’obiettivo sarebbe poi
estendere ulteriormente in autunno l’offerta della quarta dose
anche ad altre fasce di eta’ .