È STATA LA MANO DI DIO di Paolo Sorrentino, intima confessione del regista napoletano, potrebbe
mettere d’accordo tutti, critici italiani e stranieri, e questo
in un’edizione della Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di alto livello, ma, per ora, senza un
film-davvero capolavoro come ROMA di Cuaron che tre anni fa si
porto’ a casa il Leone d’oro senza nessun vero concorrente, ne’
nessuna protesta.
I piu’ diretti avversari di È STATA LA MANO DI DIO sono tanti.
Intanto Jane Campion con THE POWER OF THE DOG – targato Netflix
proprio come ROMA e Sorrentino – grande western dai tempi lenti
ambientato nel Montana del 1920 con Jesse Plemons da Coppa Volpi
(categoria quest’anno molto affollata per quanto riguarda gli
attori compreso ovviamente il nostro Servillo che corre con È
STATA LA MANO DI DIO e con QUI RIDO IO di Martone film stupendo,
ma difficile da apprezzare da una giuria estera).
In corsa anche MADRE PARALELAS, un film di Almodovar dedicato
alle ‘madri imperfette’; IL COLLEZIONISTA DI CARTE di Paul
Schrader, film tra senso di colpa, redenzione, vendetta e stress
post tramautico da Abu Ghraib; L’ÉVÉNEMENT di Audrey Diwan con
la cronaca puntuale di un aborto negli anni Sessanta mostrato in
tutta la sua crudezza e con protagonista Anamaria Vartolomei da
Coppa Volpi e, infine, un film che ha incantato tutti e che ha
la sola colpa di essere una commedia, ovvero COMPETENCIA OFICIAL
di Gasto’ n Duprat e Mariano Cohn un film delizioso con una prova
attoriale e di scrittura di altissimo livello con Penelope Cruz,
Antonio Banderas e l’attore argentino Oscar Martinez.
Sorprese potrebbero arrivare da LA CAJA di Lorenzo Vigas con
la storia di Hatzi’ n, adolescente di Citta’ del Messico che si
mette in cammino per recuperare i resti del padre rinvenuti in
una fossa comune; CAPTAIN VOLKONOGOV ESCAPED di Natasha
Merkulova e Aleksey Chupov, ovvero il pentimento di un capitano
del Servizio di sicurezza nazionale russo (interpretato da Yuriy
Borisov da Coppa Volpi) che inizia un viaggio alla ricerca delle
vittime al fine di chiedere il loro perdono e, infine, il film
polacco LEAVE NO TRACES di Jan P. Matuszynski ispirato a fatti
realmente accaduti nella Polonia del 1983. Si tratta del caso di
Grzegorz Przemyk, uno studente liceale aspirante poeta picchiato
a morte dalla milizia per motivi del tutto futili.
Mancano all’appello due film non da poco che potrebbero
stravolgere queste previsioni: il quotatissimo alla vigilia
ON THE JOB: THE MISSING 8 del filippino Erik Matti e UN AUTRE
MONDE di Stephane Brize’ .