Il rischio ‘zero’ “non esiste per alcuno dei vaccini anti-Covid attualmente disponibili ma va
considerato che le indicazioni da parte delle autorita’
regolatorie sono sempre improntate alla massima prudenza e che
gli eventi avversi rari segnalati restano eventi rarissimi”. Ad
affermarlo, dopo la sospensione del vaccino J&J a seguito della
segnalazione di alcuni casi di eventi trombotici, e’ Roberto
Cauda, direttore dell’Unita’ operativa complessa di malattie
infettive del Policlinico Gemelli di Roma.
“Attualmente – rileva Cauda – rarissimi eventi di trombosi
specifiche sono stati segnalati a seguito della vaccinazione con
le dosi di AstraZeneca e J&J, ma anche gli altri vaccini come
Pfizer o Moderna comportano il rischio di eventi collaterali.
Cosi’ come accade per tutti i farmaci ed anche per lo stesso
vaccino contro l’influenza stagionale”. Nel caso dei vaccini che
utilizzano la tecnologia dell’Rna messaggero, come appunto
Pfizer e Moderna, afferma, “sono stati segnalati essenzialmente
rari eventi avversi legati a reazioni allergiche gravi. Eventi
rari, appunto, rispetto a milioni di soggetti vaccinati.
Inoltre, in Gran Bretagna, risulterebbero dei decessi
temporalmente collegati alla vaccinazione con il prodotto Pfizer
ma sarebbe stato escluso un nesso causale”. Il punto, afferma
l’esperto, e’ che “la vaccinazione su milioni e milioni di
persone evidenzia eventi avversi che su un numero minore di
soggetti vaccinati, come quello delle sperimentazioni,
statisticamente non si verificherebbero. In altre parole, e’ sui
grandissimi numeri che si vede l’efficacia del vaccino sul
campo, cosi’ come l’evenienza di eventi collaterali. Tuttavia,
come sottolineato anche da uno studio recente sul British
Medical Journal, un rischio pari ad un caso di evento avverso su
un milione – percentuali simili ai casi segnalati per i vaccini
Covid – e’ un rischio considerato trascurabile”. In termini di
sanita’ pubblica, sottolinea, “in Italia abbiamo ancora circa 400
morti al giorni per Covid, mentre il rischio di eventi gravi dai
vaccini e’ bassissimo”. Il messaggio, dunque, e’ che “e’
fondamentale vaccinarsi ed in questa fase, grazie proprio al
monitoraggio della farmacovigilanza – conclude Cauda – si punta
a indirizzare il vaccino piu’ giusto per ogni fascia di
popolazione sulla base dei dati sul campo”.