Individuate nuove possibili armi contro i tumori. Sono piccole molecole che, interagendo con strutture insolite del Dna, provocano la morte delle cellule tumorali e allo stesso tempo stimolano le difese dell’organismo. Lo studio è stato condotto da un gruppo italiano dell’Università di Bologna, coordinato da Giovanni Capranico, e pubblicato sulla rivista dell’Accademia delle Scienze americana (Pnas). La ricerca, finanziata grazie al contributo dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (Airc), è basata sullo studio di alcuni errori del Dna osservati per la prima volta pochi anni fa e rappresentati da gruppi di 4 guanine, una delle lettere che compongono l’alfabeto della vita. In queste strutture, denominate quartetti di guanine, invece della classica doppia elica il Dna ha una quadrupla elica ricca di guanina. “In alcuni casi, il danno al Dna rappresentato dalla presenza dei quartetti di guanine può diventare un campanello d’allarme che risveglia i meccanismi di difesa dell’organismo”, ha spiegato Capranico. “La nostra ricerca mostra, infatti, come alcuni composti che interagiscono con queste strutture non canoniche del Dna possano portare a una particolare instabilità genetica, in grado probabilmente di attivare la risposta immunitaria”, ha aggiunto lo studioso italiano. “Si tratta di un risultato positivo, ma la ricerca deve continuare perché – ha
concluso Capranico – non abbiamo ancora la molecola adeguata per il trattamento di pazienti oncologici”.