Mentre in Italia e in Europa universita’, accademie, fondazioni celebrano il bicentenario della nascita di Francesco De Sanctis e Pasquale Stanislao Mancini, punti di riferimento della letteratura e del diritto internazionale, entrambi nati nel 1817 in provincia di Avellino nei Comuni di Morra e San Nicola Baronia, le tombe che custodiscono le loro spoglie nel cimitero monumentale di Poggioreale a Napoli versano, al pari di quelle collocate nel cosiddetto “Quadrato” degli uomini illustri, in condizioni di degrado. Nasce da qui l’iniziativa assunta in Irpinia, dopo un
servizio dell’ emittente tv “Telenostra” ed un’ interrogazione del deputato Angelo Antonio D’Agostino (Scelta civica-ALA” ai ministri Franceschini e Minniti, di dichiararsi “eredi di De Sanctis e Mancini” ed in quanto tali provvedere, come prevede il regolamento cimiteriale comunale, a ripristinare a proprie spese il decoro delle tombe. Vista la mancanza di risorse per un intervento complessivo nell’ area del Cimitero Monumentale di Napoli, dove tra gli altri riposano Benedetto Croce, Luigi Einaudi e Giovanni Amendola, ed ai tempi lunghi che si prospetterebbero per gli eventuali lavori, il comitato nato in provincia di Avellino ha raggiunto un’ intesa con l’assessore alla Trasparenza e all’ efficienza amministrativa del Comune di Napoli, Alessandra Sardu, per provvedere ai lavori di restauro con propri fondi, raccolti attraverso una sottoscrizione pubblica che verranno poi girati sul conto corrente di Palazzo San Giacomo. Lunedi’ 15 novembre il comitato incontrera’ l’ assessore Sardu per definire il percorso. Al Comune di Napoli resterebbe l’ onere del progetto di restauro per il restauro delle tombe di De Sanctis e Mancini, vincolate dalla Soprintendenza come le altre del “Quadrato” degli uomini illustri.