Il Teatro San Carlo di Napoli riapre le sue porte agli amanti della musica, della lirica e del balletto presentandosi con un volto rinnovato ma che allo stesso tempo e’ recupero del passato, della sua storia e della sua grandiosita’ . Dopo appena tre mesi sono stati completati i lavori di restauro del Massimo partenopeo che hanno riportato all’antico splendore la sala storica, il Palco reale e il soffitto con la tela del Cammarano. Il restauro e’ stato possibile grazie a un finanziamento di 10 milioni di euro del
ministero della Cultura ed e’ stato illustrato alla presenza del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “Il San Carlo – ricorda Sangiuliano – e’ una grande
istituzione culturale non solo napoletana ma europea, basta
scorrere i libri di storia per capire l’importanza di questa
Fondazione lirico-sinfonica e di questo teatro. Qui c’e’ la
storia della lirica e potrei fare un lungo elenco dei grandi
maestri che si sono qui succeduti”. Una storia che e’ riemersa
nel corso dei lavori: all’interno del Palco Reale e’ stato
svelato l’antico colore, l’azzurro borbonico, che era coperto
dal rosso e dall’oro. Il restauro ha previsto anche interventi
di sostituzione del tavolato del palcoscenico e del parquet
della sala, di revisione del sistema di aggancio delle poltrone
di platea, dell’impianto di riscaldamento e del sistema
antincendio e rilevazione fumi.
“Restituiamo alla citta’ e a tutt’Italia un teatro rinnovato –
ha detto il sindaco di Napoli e presidente della Fondazione San
Carlo, Gaetano Manfredi – che torna ad accogliere il pubblico in
tutta la sua bellezza”. I lavori, diretti dall’architetto
Francesca Brancaccio, sono stati svolti in appena 87 giorni
rispettando i tempi richiesti. Soddisfazione e’ stata espressa
dal soprintendente Stephane Lissner che ha evidenziato l’impegno
“per la conservazione e la valorizzazione di questo patrimonio
culturale straordinario che rappresenta una delle massime
espressioni dell’arte teatrale e musicale non solo italiana.
Sono certo che il pubblico apprezzera’ oltre agli spettacoli
anche i dettagli di epoca borbonica lasciati visibili,
testimonianza del passato che torna alla luce”.
Atmosfera di festa, dunque, con qualche scintilla tra Lissner
e Sangiuliano. Il ministro, in una dichiarazione scritta,
afferma che “oggi il San Carlo non ha ancora una proiezione pari
alla sua storia, al suo valore e potenzialita’ . Bisogna lavorare
per rafforzarla in tempi rapidi affinche’ questa riapertura sia
un vero rilancio”. Piccata la replica del sovrintendente
(“Chiederei al ministro di dare a tutti noi dei consigli
specifici sulle aree di miglioramento che ha individuato”) cui
Sangiuliano risponde: “Non bisogna prendersela se cerco di
alzare l’asticella perche’ dobbiamo crescere e proiettare sempre
di piu’ la nostra bellezza”.
A breve inizieranno anche i lavori presso le due sedi
connesse al San Carlo: il secondo piano di Palazzo Cavalcanti e
i laboratori di Vigliena. Il loro recupero consentira’ al Teatro
di incrementare la produzione artistica, garantire la
conservazione delle strutture artistiche e storiche, migliorare
tutti gli spazi di lavoro e sviluppare all’esterno dell’edificio
storico le attivita’ di produzione.