Maturità in stile Whatsapp. Tanti liceali hanno scelto ieri la traccia della Tipologia C, 3.1., intitolata “MarcoBelpoliti con elogio dell’attesa nell’era di Whatsapp”.Unatema «emotivo», come lo definiscono
gli alunni, che rivaluta «il valore dell’attesa in una società in cui vogliamo tutto e subito». Una riflessione
sulle instant-chat. E cioè su ciò che gli è vicinissimo nella quotidianità.Ela letteratura?Tanti studenti sono rimasti «spiazzati » dalle tracce proposte (Moravia e Quasimodo), su «autori che erano stati affrontati in maniera rapida nel corso delle lezioni». Gettonato anche il tema “Piero Angela, le dieci cosechehoimparato”.

L’EMOZIONE

C’èunsoledamare.Einuncentro
storico invaso da turisti di ogni
età, i maturandi a tratti si confondono
con i teen-ager francesi o tedeschi
a spasso per i vicoli. Ma i
maturandi parlano al cellulare
per raccontare ad amici e parenti
il tema appena scritto. E hanno il
passopiù svelto:bisogna tornarea
casa per la seconda prova di oggi.
Flavia Bonazzi è tra le prime a
uscire dal Genovesi, il liceo classico
di piazza del Gesù: «Direi che è
andata bene – sorride – anche se
erano tracce che non ci aspettavamo.
Ci attendevamo temi sull’intelligenza
artificiale, il femminicidio
o D’Annunzio. Invece è uscito
Quasimodo, che spesso non si riesce
a completare nel programma.
Ma la traccia di attualità su Whatsapp
è comunque un argomento
molto vicino a noi. Nella mia classe
l’hanno scelta quasi tutti, me
compresa». «Ho scelto anch’io il
tema su Whatsapp – commenta
Pasquale Petrone –Hopotuto parlare
delle innovazioni principali,
comele chatgpt.Hoparlatoanche
degli epistolari. Dopo il liceo voglio
fare economia e marketing».
«Non siamo arrivati a studiare
Quasimodo – esordisce Francesca
Minichino, anche lei del Genovesi
– Quindi la prima traccia è stata
scartata. Nemmeno il tema su Cavour
era atteso. Whatsapp mi ha
ispirato: èunargomento che colpisce
molto noi giovani: non sappiamo
aspettare. Ma in realtà le attesenonsono
nocive: anche Leopardidicevachel’attesa
èpiacere».
L’ATTESA
Federica Piccirillo frequenta il
Fonseca: «Ho scelto anch’io la
traccia su Whatsapp – conferma –
Tendiamoa nonsopportare l’attesa.
Parlo da nativa digitale e sono
d’accordo sul valore dell’attesa.
Nella mia classe siamo in 17, 15 di
noi hanno scelto la traccia 3,1».
«Ho parlato della mia esperienza
personale – dice Maria Pucino,
studentessa del Vittorio Emanuele
– Ho riflettuto sul mio rapporto
con l’attesa dei messaggi, anche
nella vita quotidiana. E ho lavorato
anche sulla mia emotività. Questa
traccia su Whatsapp mi ha
smossolostomaco».