Se tutto andra’ bene e saranno positivi gli esiti della sperimentazione di fase 3 attesi per
fine settembre, le prime dosi del vaccino anti-Covid ‘Oxford’
arriveranno in Italia “gia’ entro fine anno”. E’ ottimista il
ministro della Salute Roberto Speranza che, dal palco della
Festa del Fatto Quotidiano, lancia al contempo un appello ai
cittadini a vaccinarsi quest’anno contro l’influenza stagionale
per rendere piu’ facile, in attesa del vaccino contro il
SarsCov2, la diagnosi dei casi di Covid-19 con l’arrivo della
stagione invernale.
Sul vaccino anti Covid, ha spiegato Speranza, “stiamo
investendo il piu’ che possiamo e penso che le energie che si
stanno mettendo in campo porteranno presto a risultati
incoraggianti, io sono ottimista”. Ad oggi, l’Italia ha un
contratto con AstraZeneca, che produce il cosiddetto candidato
vaccino Oxford il cui vettore virale e’ fatto a Pomezia e che
verra’ infialato ad Anagni, e “se dovesse andar bene le prime
dosi ci saranno consegnate gia’ alla fine dell’anno”. Inoltre, ha
sottolineato, “ci sono altri 6 contratti che stiamo firmando con
la commissione europea e con le principali multinazionali del
farmaco”. L’auspicio e’ dunque che i risultati arrivino a breve,
anche se gli esperti sottolineano come la diffusione del
vaccino, una volta validato, dovra’ essere inevitabilmente
graduale. Non per tutti subito, quindi. Priorita’ , come
annunciato dallo stesso Speranza, sara’ data ad anziani e
soggetti fragili. Dovra’ esserci “inevitabilmente una gradualita’
di diffusione – rileva il virologo dell’Universita’ di Milano
Fabrizio Pregliasco – perche’ all’inizio la produzione delle dosi
non potra’ coprire l’intera popolazione”. L’Organizzazione
mondiale della sanita’ , ricorda, “ha infatti detto che il vaccino
potrebbe essere disponibile su larga scala solo dalla primavera
2021”. Tuttavia, precisa, “restano al momento molte incertezze
circa la durata della protezione immunologica che un eventuale
vaccino potrebbe garantire”.
Nel frattempo, un ruolo cruciale avra’ la vaccinazione
antinfluenzale. Su questo fronte, pero’ , i sindacati medici hanno
evidenziato difficolta’ e il rischio di scorte insufficienti.
Rispetto al fabbisogno annuale di vaccino antinfluenzale che di
solito e’ di circa 10 milioni di dosi, quest’anno il fabbisogno e’
di circa 25 milioni, ha avuto modo di rilevare Andrea Crisanti,
ordinario di microbiologia all’Universita’ di Padova, e al
momento “siamo almeno ad un 40% in meno rispetto a questo
fabbisogno”. Speranza tuttavia rassicura: “In questo momento
siamo a 17 milioni di dosi che le Regioni hanno acquistato, e mi
pare un dato molto piu’ ampio rispetto a quello degli anni
precedenti e secondo il punto di vista dei nostri uffici e
delle Regioni e’ un dato che sara’ sufficiente”. Quindi un
appello: “Abbiamo fatto una circolare che ha modificato la
platea dei soggetti da vaccinare. Consigliamo il vaccino
antinfluenzale a tutti i cittadini ma in particolare sono i
soggetti a rischio che devono fare il vaccino, che sara’
gratuito”. L’eta’ dei soggetti a rischio fimo allo scorso anno
era da 65 anni in su ma quest’anno il ministero ha deciso di
abbassarla a 60 anni. Inoltre, c’e’ un tavolo aperto con
Farmindustria ed i farmacisti, che gestiscono una parte dei
vaccini, per dare un’ulteriore risposta se possibile nelle
prossime ore. “Ci sono le condizioni – afferma il ministro – per
procedere al meglio”.
Fondamentale sara’ anche sensibilizzare i cittadini:
“Quest’anno abbiamo bisogno di fare una campagna di
comunicazione ancora piu’ forte. Il nodo di fondo e’ che purtroppo
i sintomi dell’influenza non sono dissimili rispetto ai sintomi
leggeri del Covid, e quindi – conclude il ministro – piu’
riusciamo ad evitare l’impatto dell’influenza stagionale sulle
persone e meglio riusciremo a riconoscere il Covid”.