Un romanzo che si legge tutto d’un fiato aprendosi con una citazione filosofico-religiosa di Giamblico e già questo scritto mi colpisce perché apre teorie in cui credo sui processi dell’anima.
La realtà di Riccardo protagonista della storia è quella di aver investito la sua esistenza in un sentimento illusorio. L’ entusiasmo di Monica la donna che dovrebbe sposare si è spento e all’ultimo momento lei si tira indietro in questo loro progetto, perché accecata dal lavoro e dall’arrivismo, non desiderando che lui entri nei suoi spazi.
Inizia un momento di disequilibrio dove ricerca se stesso allontanandosi. Le sue decisioni vacillano e per lui si aprono due strade, quelle del bene e quelle del male.
La vita necessita di coraggio ed entusiasmo e ci si dovrebbe saper fermare nel rapporto con il partner nel momento in cui l’altro non è disposto ad accoglierci, si eviterebbero dolorose separazioni.
L’incontro con la giovane Laura lo apre oltre alla passione amorosa e a quella per la corsa.
E’ così che riesce a trovare chiarezza nei pensieri, perché attraverso la corsa fluiscono le sue idee, che come due strade convogliano in un fiume di pensieri sciolti ,belli e brutti e sta a lui optare per gli uni o per gli altri.
Inizia la competizione con se stesso nel tentativo di sfuggire alla paura di due mondi, quelli delle scelte.
La corsa un percorso di vita che certe volte è attraversato anche da persone che ci hanno deliberatamente fatto del male ed umiliato, ma che bisogna saper perdonare per accrescere la nostra anima per portarla ad evolversi in senso positivo. Lo scrittore sa guardare con i suoi occhi e serbare nel suo cuore la traccia indelebile che lascia chi ferisce. Le parole nel racconto scivolano leggere, sapendo descrivere anche l’amplesso senza dare scandalo alcuno, con ricchezza di particolari ti cala nella storia in maniera avvincente.
Ben presto sopraggiunge anche la seconda delusione verso un futuro diverso che aveva progettato con la giovane Laura, mentre ci sono i ripensamenti di Monica che rivede valido il loro rapporto e con un suo gesto estremo riaccende la sua attenzione
“ Signature Rerum “ simboli che si alternano e che attraggono entità astrali benigne o maligne attraverso profumi emanati , odori dolci, odori acri .
Letto il racconto io e lo scrittore ci sentiamo e lui mi pone la stessa domanda che nella storia chiede ad un runner che incontra percorrendo il Lungomare di Pozzuoli.

Dire che mi sia piaciuto lo trovo riduttivo, perché i messaggi nel racconto mi riportano a tutti i percorsi dell’anima che ho fatto, quasi a testimoniare che Io e lui abbiamo la stessa spiccata sensibilità su certi argomenti . La vita ci mette nelle condizioni di trovare coloro che percepiscono emozioni sulla stessa lunghezza d’onda, creando anche delle situazioni affinchè si possano realizzare dei progetti a noi destinati.
E… dove finisce la fantasia e dove inizia la realtà?
A cura di Luisa de Franchis