Un protocollo che tenga conto delle indicazioni del governo, con lo stop alla presenza del
pubblico, e insieme delle esigenze dello spettacolo: e’ questa la
soluzione alla quale si lavora a Viale Mazzini in vista di
Sanremo 2021, previsto dal 2 al 6 marzo. Un orientamento che
emerge dopo una giornata convulsa che ha visto il no del
ministro della Cultura Franceschini anche alla presenza di
figuranti, e subito dopo le indiscrezioni dell’indisponibilita’
di Amadeus a mettere in scena il festival in un Ariston vuoto: o
si fa con il pubblico, o il direttore artistico e conduttore e’
pronto a lasciare.
Il ‘diario della crisi’ si apre intorno alle 9.30, con il
tweet con cui Franceschini avverte che l’Ariston “e’ un teatro
come tutti gli altri” e quindi “il pubblico, pagante, gratuito o
di figuranti, potra’ tornare solo quando le norme lo
consentiranno per tutti i teatri e cinema. Speriamo il prima
possibile”. Una presa di posizione che di fatto ribadisce e
insieme specifica le parole del ministro della Salute Roberto
Speranza, che invitando il Comitato tecnico scientifico a
pronunciarsi sulle sollecitazioni dell’industria discografica,
aveva ricordato che “gli spettacoli che si svolgono nelle sale
teatrali”, in base al Dpcm vigente, possono svolgersi soltanto
“in assenza di pubblico”.
Le parole di Franceschini scuotono il cda, dove e’ in corso
un’informativa su Sanremo da parte dell’ad Fabrizio Salini, e
tutta la squadra del festival, che da settimane lavora alla
realizzazione dell’evento con un pubblico, seppur ridotto e
composto da 380 figuranti contrattualizzati, in platea: una
condizione imprescindibile per Amadeus e per il ‘sodale’
Fiorello.
Teatro o studio televisivo? Spettacolo o trasmissione tv? Il
nodo e’ qui: la Rai considera l’Ariston equiparabile a uno
studio, allestito in modo da garantire le misure di sicurezza, e
il festival un “programma seriale”: e le Faq sul sito di Palazzo
Chigi ammettono la deroga per le trasmissioni televisive,
“perche’ la presenza di pubblico in studio rappresenta soltanto
un elemento ‘coreografico’ o comunque strettamente funzionale
alla trasmissione”.
La parola passa agli esperti: a cda in corso, mentre Amadeus
resta fermo sulle sue posizioni, una delegazione della Rai
incontra il Comitato tecnico scientifico, che fa presente le sue
perplessita’ . Tre gli ordini di problemi: il Dpcm in vigore, con
le norme che consentono gli spettacoli nelle sale teatrali ma a
porte chiuse; la situazione epidemiologica: ad oggi la Liguria
punta a tornare in zona gialla, ma ai primi di marzo potrebbe
tornare in zona arancione o rossa. Infine, il rischio
assembramenti, considerato che il festival richiama in citta’
migliaia di persone. La Rai, che presenta agli esperti le linee
guida del progetto – si parla di un teatro rivoluzionato, con il
palco esteso fino a meta’ platea e le sedute distanziate per il
pubblico – ufficializzera’ all’inizio della prossima settimana il
suo protocollo, sul quale il Cts si esprimera’ probabilmente
entro qualche giorno. A preoccupare – si ragiona a Viale Mazzini
– non sarebbe tanto la gestione degli spazi chiusi, come
l’Ariston ed eventualmente il Palafiori, quanto l’esterno dove
si rischiano eventi imprevedibili e assembramenti. Un problema
che si porrebbe indipendentemente dalla presenza del pubblico in
platea.
Il rischio di uno stop al festival mette in allarme il
sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, che evoca senza mezzi
termini lo spettro del “default”. Di qui l’auspicio “che tutte
le istituzioni affrontino con coscienza ogni problematica
propedeutica al regolare svolgimento del Festival nel rispetto
dei protocolli sanitari”.
Il mondo del teatro e dello spettacolo si schiera, invece,
apertamente con Franceschini: dal sovrintendente della Scala
Dominique Meyer al drammaturgo Stefano Massini, dal
sovrintendente dell’Opera di Roma Carlo Fuortes al presidente
dell’Agis Carlo Fontana, si chiedono “regole uguali per tutti”.
Ma c’e’ anche chi, come Enrico Mentana, ripesca sui suoi profili
social una foto di tre mesi fa, con il “pubblico di figuranti
tamponati in una trasmissione di Costanzo. Vicino a me – ricorda
il direttore del TgLa7 – c’era il viceministro della Salute.
Perche’ questo dovrebbe essere vietato a Sanremo?”.
Intanto l’hashtag #sanremo2021 vola per tutto il giorno su
Twitter. Il parallelo piu’ gettonato e’ quello con la crisi di
governo: spopolano i meme con Amadeus al Colle, in ballo c’e’ il
“mandato per il bis”.