L’ironia di Mannino, l’appello alla pace di Eros Ramazzotti e quello alla dignita’ per il lavoro di Stefano Massini nella terza serata del Festival di Sanremo. Con il graffio ironico di Teresa Mannino la comicita’ torna a trovare il suo spazio all’Ariston. L’attrice demolisce la liturgia della scala, “e’ inutile, ci sono altri otto ingressi”, entra in stile diva di Broadway, si stende in braccio a Il Volo, sferza a modo suo la sovraesposizione mediatica del festival: “I giornalisti stanno tutti qua, se succede un fatto nel mondo non lo sapremo mai: e’ un mese di incoscienza. Sanremo e’ un grande carnevale. L’unica cosa negativa e’ che stasera non mi posso vedere Sanremo”. Prova a coinvolgere l’operatore della steadycam dietro le quinte: “Ma qua siamo alla Rai, ognuno si fa i fatti suoi”. E ironizza sull’abito con le ampie maniche rivestite di piume: “Ce l’ha uguale Jennifer Lopez, ma lei ci va a fare la spesa. Se vado dal macellaio cosi’ mi spenna e mi butta nel banco frigo. E comunque prima delle polemiche, sappiate che non ho ammazzato nessun uccello”. Lo show esilarante della co-conduttrice ridona il sorriso ad Amadeus, dopo una giornata di polemiche legate al caso della presunta pubblicita’ occulta a un’azienda di scarpe nella performance di John Travolta di ieri. “Oggi si e’ parlato tanto, secondo me forse troppo, di John Travolta e credo non si sia dato il giusto spazio alla straordinaria testimonianza del maestro Giovanni Allevi”, sottolinea il direttore artistico aprendo la serata. Ci scherza su, invece, Fiorello, coinvolto nell’imbarazzante qua qua dance con la star hollywoodiana: “Se avessimo scippato due anziani fuori dalla posta ci avrebbero
insultato di meno, lo scippo e’ meno grave del ballo del qua
qua”, ride lo showman in collegamento dall’Aristonello. “Abbiamo
avuto una denuncia dall’associazione papere italiane: e’ la cosa
peggiore successa alle papere dopo la caccia”.
Amadeus da’ poi il bentornato in Rai a Massimo Giletti, seduto
in platea: “Tornare nell’azienda in cui sono nato e cresciuto e’
un’emozione molto intensa: la dedico a tute le persone che sono
qui, che mi hanno dato un calore nei momenti difficili che non
posso dimenticare”, dice il giornalista che il 28 febbraio
condurra’ in prima serata su Rai1 dedicata ai 70 anni della tv.
Per i 40 anni di Terra Promessa, con cui vinse tra le Nuove
Proposte, torna ospite Eros Ramazzotti. Trascina il teatro in un
mega karaoke, poi lancia il suo appello: “Ci sono quasi 500
milioni di bambini che vivono in zone di conflitto, altri
milioni che non vedranno mai la terra promessa: basta sangue,
basta guerre. Pace! I nostri pensieri forever”. Un pensiero al
padre, “mi ha dato la spinta”, un grazie a Sanremo da cui tutto
e’ iniziato, e poi tre momenti indimenticabili della carriera:
“L’arrivo a Milano da Roma: non vedevo la citta’ , c’era nebbia,
ma mi piaceva la carica della citta’ tra musica, moda, arte; la
firma con la Sony nel ’95 e poi l’incontro con Tina Turner che
vorrei ricordare stasera”.
Dopo aver ospitato ieri la straordinaria testimonianza di
Allevi sul dolore e sulla malattia, un inno alla bellezza della
vita e della solidarieta’ , il festival apre stasera un momento di
riflessione sulle morti sul lavoro. Stefano Massini e Paolo
Jannacci cantano L’uomo nel lampo, storia di un operaio che
muore in un’esplosione in fabbrica e lascia un bambino di pochi
mesi. “Il lavoro e’ un diritto che non prevede la morte,
proteggere i lavoratori e’ un dovere”, dice Amadeus. E Massini:
“C’e’ un amore di cui non si parla mai, ma fondamentale, quello
che dovremmo avere per i nostri diritti, quelli che ci spettano,
chiunque tu sia. Viva la dignita’ “.
Sfilano sul palco gli altri quindici artisti che non si sono
esibiti ieri sera, presentati dai colleghi ‘a riposo’, in attesa
di un altro ritorno: quello di Russell Crowe, qui per suonare
con la sua band, The Gentlemen Barbers, a 23 anni dalla
performance al festival di Raffaella Carra’ , sull’onda del
successo del Gladiatore.