Ospedali, violenza senza fine sempre più frequente a grave emergenza quotidiana. Attacco ai camici bianchi – medici e infermieri – e a chi cerca di difenderli, le guardie giurate. E intanto mancano risposte da parte delle istituzioni. Mentre si aspetta, ad esempio, una presa di posizione della prefettura dopo il grido d’allarme lanciato dai vertici della Asl Napoli 1; ieri nel giro di poche ore ci sono state altre due aggressioni negli ospedali, al Vecchio Pellegrini e al San Giovanni Bosco, con tré persone ferite. Tutto ad appena un giorno di distanza dall’aggressione con minacce di morte ( «Ti do ventotto coltellate») al primario del pronto soccorso del Loreto Mare. Su questo caso ieri la polizia ha rintracciato e denunciato un trentenne pregiudicato per minacce gravi. Fatti che spingono il direttore generale della Asl 1 Ciro Verdoliva a definire gli operatori della sanità napoletana «come punching ball». Motivo: «II sacco da pugilato – spiega – è come gli operatori sanitari. Viene colpito e non può difendersi, resta fermo». Ieri mattina le aggressioni numero 85 e 86 dall’inizio dell’anno, tristemente conteggiate dall’associazio- Raid al Pellegrini e al San Giovanni Bosco: tré feriti un infermiere e due vigilanti ne “Nessuno tocchi Ippocrate”. Prima al Vecchio Pellegrini, l’ospedale della sparatoria tra giovani della camorra. C’è un paziente con la stampella, viene dalla Ortopedia del presidio. Litiga con il vigilante, lo colpisce con l’attrezzo ortopedico rischiando di rompergli un braccio. La guardia giurata ha ora una prognosi di sette giorni. Poco dopo al San Giovanni Bosco, altro raid. In pronto soccorso arriva un uomo che pretende la misurazione della pressione senza aspettare. È molto agitato, gli infermieri per tenerlo tranquillo lo accontentano subito. Ma quando l’uomo sta per andare via cambia direzione, piomba all’intemo dell’accettazione del Triage, vuole entrare al di là della barriera in vetro. «Se non si fa registrare non può entrare», gli dice l’infermiere di turno. Per tutta risposta prende quattro pugni in piena faccia. Arriva la guardia giurata e subisce lo stesso trattamento. Quindi l’aggressore fugge. Non ha un nome, viene ripreso dalle telecamere all’ingresso. I carabinieri stanno ora cercando di identificarlo e rintracciarlo. Poco dopo arriva il direttore Verdoliva. «Ho visto l’infermiere racconta – con il volto viola e un occhio semichiuso. Solo per aver detto all’energumeno di farsi registrare. Per questo dico che gli operatori sanitari sono dei punching ball, e intanto non riceviamo risposte dalla prefettura in merito alla richiesta di una riunione urgente sulle aggressioni negli ospedali». Intanto sono state portate a riparare le telecamere di videosorveglianza del Loreto Mare, rotte quando due giorni fa un uomo ha spintonato e minacciato il primario del pronto soccorso Alfredo Pietroluongo. Interviene sull’emergenza Napoli anche il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, P’ilippo Anelli. «La solidarietà ai colleghi non basta più